il sonno della politica ha generato questo presente

Vari leader storici dei partiti italiani o genericamente della nostra politica sono stati varie volte colti mentre erano più o meno sonnolenti o addirittura addormentati durante sedute di Camera e Senato, incontri, conferenze e così via.
Appare abbastanza evidente il senso di quell’ “abbiocco” o, in qualche caso, addirittura di quel dormire che va oltre la naturale stanchezza della frenesia presenzialistica richiesta dai ruoli ufficiali di ciascuno.
È infatti quel sonno simbolico e non solo simbolico delle responsabilità e, aggiungerei, delle “colpe” di una vita poco interessata alla missione della rappresentanza e della trasmissione del sapere e della passione politica.
La vecchia generazione democratica della sinistra è esattamente quella che “non ha saputo educare i giovani”. Come scrisse e temeva Antonio G.
“Manca l’anello di congiunzione”.
Ed ora ci teniamo queste pericolose figure sostanzialmente antidemocratiche di una destra che sembra non dormire affatto e che, invece e per mala sorte, riesce a raccogliere una quota di voti espressi da meno della metà degli italiani aventi diritto al voto sufficienti a loro per proclamare che hanno vinto, che governeranno a lungo.
Infine appare abbastanza chiaro, visto come stanno agendo, che del Parlamento o addirittura del Quirinale faranno una ininfluente cornice, molto molto sottile e flebile se non sottomessa e silenziosa.

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