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fogli di maggio

Raccolgo qui di seguito alcune coseGIUGNO 2013, in campagna scritte nel mese di maggio in anni diversi


Maggio 2016
Accendere il cervello: on/off.

Il tedio assale a leggere le frasi
di reboanti retori morali
pronti a colpire con gran lance e strali
ed a tranciar giudizi o pene capitali,
eh sì sono gli eroi della tastiera,
gli acchiappa mosche da mattino a sera;
virgulti rifluenti da reflussi
senza una macchia e certo anche indiscussi
ciclando, e riciclano del rusco.
Che telo dico a fare? il tedio è fusco.

Maggio 2015
Ragazzi miei, innovatori immaginari,
secondo i nostri sogni anni sessanta
oggi doveva essere già possibile
galassie avere da colonizzare.

Ebbene mai come in giorni, questi, amari,
mille volte io vorrei e più millanta
che fosse stata proprio realizzabile
avere un pianetino in cui scampare.

E scuotere la polve dai calzari
e non ciabatte, anche da rammendare.

Zan zanetta a bocca stretta, e con amor.

 

Maggio 2013

Scenda la notte
caritatevole sorella
di questo oscuro
opaco mondo
di grassi buoi
di stalle pasciute di strame
di poveri eroi
destinati alla fame.

 

prosa & poesia


Poeti, abbiate pietà della prosa.
 Tutti sappiamo che la poesia è una cosa seria, non tutti la trattano come tale. L’uso dell’andare a capo trasformando in versi gruppi di parole mi offre parecchio da pensare, e avanzo l’ipotesi che a volte si ritenga che basti, appunto, andare a capo per aver scritto versi.
Per questo dico: poeti, abbiate pietà della prosa; ossia non si pensi che stirando la prosa ne nascano versi.
La stessa cosa accade nella vita; ci sono casi in cui si stira, schiacciando con ferro a vapore, la quotidianità nel nome dell’essere, del presumere di essere, persone sublimi, diverse, esonerate dall’andar passo passo insieme o vicino o con altri.