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È triste, ma è la più forte, è la cattiveria.

pc Diritti civili, diritti umani, giustizia sociale, parità: ci suonano nelle orecchie saturando la mente, queste ed altre belle e sacrosante parole.
Eppure, nonostante le dichiarazioni di tante intenzioni migliori di quelle altrui, il tempo in cui viviamo non è abitato dalla bontà né dal bene, e purtroppo nemmeno dall’intelligente convenienza del non nuocere.

Siamo oltre i livelli di guardia della quantità di astio contro l’altro, di acidità verso il pensiero altrui, di diffidenza verso le azioni di chiunque le compia. 
Ormai apro quasi con timore fB perché so che leggerò frasi di malevole critiche, di irrisione e di giudizi pregiudiziali e sempre negativi.
Il filone d’oro della ricerca di qualcosa di migliore è stato abbandonato.
La bontà d’animo e l’apertura verso il prossimo abitano, se esistono ancora, forse in qualche rapporto personale; la preoccupazione verso il bene comune non è sostenuta nemmeno per interesse.
Voglio dirlo chiaro (per quel che vale il mio pensiero, cioè lasciamo perdere che del nulla non si parla) se non ci prendiamo cura del bene comune puniamo prima di tutto noi stessi.
Lo slogan “non esiste un pianeta B” può essere parafrasato per dire “non esistono né un tempo B, né una realtà B”; e il male è comunque, pronta consegna h24, anche per noi.
Che sfortunata circostanza, nevvero?

fogli di maggio

Raccolgo qui di seguito alcune coseGIUGNO 2013, in campagna scritte nel mese di maggio in anni diversi


Maggio 2016
Accendere il cervello: on/off.

Il tedio assale a leggere le frasi
di reboanti retori morali
pronti a colpire con gran lance e strali
ed a tranciar giudizi o pene capitali,
eh sì sono gli eroi della tastiera,
gli acchiappa mosche da mattino a sera;
virgulti rifluenti da reflussi
senza una macchia e certo anche indiscussi
ciclando, e riciclano del rusco.
Che telo dico a fare? il tedio è fusco.

Maggio 2015
Ragazzi miei, innovatori immaginari,
secondo i nostri sogni anni sessanta
oggi doveva essere già possibile
galassie avere da colonizzare.

Ebbene mai come in giorni, questi, amari,
mille volte io vorrei e più millanta
che fosse stata proprio realizzabile
avere un pianetino in cui scampare.

E scuotere la polve dai calzari
e non ciabatte, anche da rammendare.

Zan zanetta a bocca stretta, e con amor.

 

Maggio 2013

Scenda la notte
caritatevole sorella
di questo oscuro
opaco mondo
di grassi buoi
di stalle pasciute di strame
di poveri eroi
destinati alla fame.

 

Opinioni e boiate (dal profondo)

mariaserena 1 g scuola

Il mio primo giorno, di scuola

Quando ebbero inizio l’uso di tenere un blog e poi la diffusione dei social mi parve si fosse accesa una luce sulla valorizzazione dello scrivere per comunicare un proprio pensiero, e che questo desse un po’ di respiro alla libertà.
Il fatto è che, purtroppo, lo scrivere può avere diverse direzioni.
Ad esempio si possono esprimere sentimenti oppure esternare opinioni.
I sentimenti sono personali, e il filtro può essere solo quello del rispetto per gli altri e se stessi.
Invece le opinioni, specialmente se riguardino eventi storici o politici oppure fatti che coinvolgano etica, religione o scelte di vita, si espongono al rischio di quella che, senza offesa per nessuno, definirei ignoranza arrogante.
Se una persona non si sente ignorante e non legge, non studia, non si confronta prima di sbottare in opinioni e affermazioni perentorie e arrembanti può anche ottenere i famosi like e i cuoricini, ma può anche ottenere di mostrare e svelare la propria pochezza intellettuale.

So che posso apparire snob, invece vorrei essere intesa solo come una persona che si rammarica di non aver letto mai abbastanza e che ha la sensazione amara che non riuscirà mai a studiare tutto quello che avrebbe dovuto.
Per questa ragione mi azzardo, e spero di non offender nessuno, a dire: leggete, studiate, riflettete.
Farei qualche esempio di eventi recenti che riguardano cronaca e storia, etica e politica.
Ma non cerco la canizza, cerco la riflessione.

(ps: e per finire un tiepido zan zan:
Sulla Storia o sulla Letteratura potrei, arrivando al dibattito, anche mettere qualcuno (certo pochi!) in difficoltà, ma vedete come sono buona? Non lo farei mai.
Dico solo che dobbiamo tutti studiare di più prima di bloggare o chattare sparando le immortali “cazzate dal profondo” di cui cantò Antonello Venditti)