Ormai veniamo presi da sconforto ogni volta che sentiamo i discorsi dei politici nuovi o vecchi, quando ci confrontiamo con il sistema delle burocrazie, degli enti o di chiunque esprima o eserciti un potere. I recenti sussulti di Bersani o d’Alema, ad esempio sono imbarazzanti: gente di potere che si lascia mettere in un cantone, si defila, cede di fronte a un fallimento praticamente cercato e poi si fa sentire solfeggiando, in falsetto, critiche senza costrutto e comunque tardive. E la nuova oligarchia trionfalmente segna altri punti a proprio vantaggio: praticamente vittoria a tavolino.
E’ verissimo quanto afferma in uno dei suoi post su fB Francesco Erspamer : “in passato alcuni imbecilli senza scrupoli sono diventati ricchi e potenti; ma è nel nostro tempo che per la prima volta essere imbecilli è diventato un vantaggio, se non la condizione necessaria e sufficiente per ottenere ricchezza, celebrità e potere.”
Ma come mai questo è potuto accadere e continua, giorno dopo giorno, ad essere confermato?
La mia modesta personale opinione l’ho espressa commentando quel post.
C’è, a Roma, un detto becero, ma realista, che recita: il più pulito c’ha la rogna. Per tanti anni mi ero rifiutata di applicare questa interpretazione alla vita sociale o, per meglio dire, al mio prossimo, ai concittadini, a chi mi sta intorno. Invece, perbacco, c’è del vero in quel detto becero. Analizzando una per una le situazioni che mi circondano trovo rare e encomiabili eccezioni, ma sono appunto eccezioni. Trovo e conosco persone oneste, ma sono spesso giudicate “sfigate” o portatrici di sane quanto vane utopie.
Se il nostro paese è in questo momento retto da una oligarchia imbecille contornata da imbecilli ma vittoriosi cortigiani è colpa di chi, tappandosi il naso o aspirando voluttuosamente il tanfo crescente cerca il suo piccolo vantaggio personale e lo trova; o comunque s’appaga di timbrare in mutande, di lavorare meno o male, di appoggiarsi a una raccomandazione o di sperare di averla, di veleggiare verso piccole evasioni, di mollare fregature al prossimo e potremmo lungamente continuare, ma aggiungerei solo fatti arcinoti.
Non vorrei dire che siamo in pochi nudi e puri che non scendono a compromessi o non li lasciano correre, ma temo sia la verità e sarebbe ora di farne un’orgogliosa bandiera e non di strisciare lungo i muri.
Altrimenti ci teniamo gli imbecilli, e per conto mio… metto un bel disco di classica e sento la musica.
Zan zan scettico ma non rassegnato.