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La calunnia facile contro la scuola e gli #insegnanti

Non mi sorprendo per gli anatemi e addirittura gli insulti contro tutti gli #insegnanti di chi, senza vergogna né educazione, afferma che siano tutti vigliacchi o nullafacenti, che la #scuola sia in vacanza, che tutti i docenti non vogliano tornare in classe perché a casa stanno godendosela un mondo sul divano e hanno lo stipendio assicurato.

No, non mi sorprendo.

Gli ignoranti esistono, e sono sempre esistiti, per di più a volte si riproducono e figliano ma odiano i figli, e qualcosa devono pur dire per dimostrare che consumano l’ossigeno del pianeta anche loro. Sono volpi esaurite che s’aggirano in cerca di polli, e se non ne trovano cercano di sembrare leoni.Oppure, anche per giustificare l’accidia inveterata, mordono l’aria.
Però almeno una cosa deve esser detta in risposta:Egregi maleducati, se invidiate tanto la situazione di lavoro dei docenti e se la considerate privilegiata e protetta ma perché, avete scelto di fare un altro lavoro o nulla?
Perché non vi siete sudati un titolo di studio adeguato e poi fatto corsi e concorsi?
E’ una semplice informazione. volpe (1)
E dato che ci siamo, una cosa semplice semplice l’aggiungo, si studiava in prima media…(e oggi sta pure su web)

Personam tragicam forte vulpes viderat;
quam postquam huc illuc semel atque iterum verterat,
‘O quanta species’ inquit ‘cerebrum
non habet.’
Hoc illis dictum est quibus honorem et gloriam
Fortuna tribuit, sensum communem abstulit.

 

E tu con chi stai?

 

maxresdefault-1Sì bisogna schierarsi; bisogna smetterla di fare i pesci in barile, di essere quelli che ammiccano e sorridono di là e di qua e cercano di compiacere chiunque sottraendosi al dovere di prendere una posizione.
Ma aggiungerei che schierarsi non dovrebbe portare necessariamente ad aderire a movimenti, a sigle, organizzazioni, partiti o associazioni e così via già esistenti e in cerca di consenso. 

A volte sembra presuntuoso chi voglia elaborare un proprio pensiero o una opinione frutto di ragionamento personale; ma in realtà abbiamo bisogno sempre, e in questo tempo dell’oggi in particolare, di elaborazione critica, di riflessione attiva, di confronto personale.
Non sempre aderire a una linea di pensiero o di comportamenti o di azioni come, ad esempio, versare i famigerati 2 euro con il cellulare o 5 da fisso, schierarsi con chi riesce a coinvolgere emotivamente o a fornire una spiegazione dei fatti che possa apparire convincente porta a prendere buone decisioni. 
Non sempre aderire significa scegliere bene. Siamo subissati da condizionamenti potenti. E può accadere che la bacinella di Pilato sia una soluzione involontaria e in buona fede: se lancio un insulto al razzista e dono due euro e sono a posto.
Razzismo e fascismo sono crimini, ma dichiararsi antirazzisti e antifascisti è anche troppo semplice, se uno dice cosa non è riuscirà anche a dire cos’è? 
Abbiamo bisogno di idee, di ideali, di valori che sono la cosa più importante, ma anche di ideologie e di politica per realizzarli.
E per realizzarli abbiamo bisogno anche di una bandiera sotto cui impegnarci. Oggi troppo facilmente se da un lato si dice che i vecchi partiti hanno finito il loro tempo dall’altro si sente rispondere che non ha più senso parlare di destra e sinistra. E se da un lato nessuno si dichiara razzista o fascista dall’altro le accuse di fascismo e razzismo piovono peggio che i coriandoli a martedì grasso. Se è vero che viviamo un tempo difficile è anche vero che si cerca di farci apparire semplici le scelte che ci vengono sottoposte; valgono, a questo proposito sia l’esempio di chi voleva semplifica il sistema elettorale per sapere, dopo poche ore, chi aveva vinto ed avrebbe governato, sia l’esempio di chi dice chiudo i porti e così finiscono il commercio di donne e uomini e nessuno muore più in mare. Semplificare, a parole, è facile.

Per mia sfortuna io sono molto complicata.