Sì è vero, ammetto, è difficile dar loro credito a lungo/medio termine e considerare credibili questi giovini alla #Mattia #Santori, infatti a un osservatore disincantato non appaiono una generazione di credibili contestatori, (stavo per dire, dotati di attributi mentali e fisici adeguati, ma non lo dico) come quelli delle generazioni in eskimo.
Appaiono piuttosto come dei beneducati rampolli bon ton che concedono solo alla riccioluta chioma un messaggio di disordine ordinato. E blanditi e corteggiati ci han messo del loro per sembrare figurine Panini di un album scaduto. Con applausi del papà Bonaccini o dello zio Zingaretti.
E tuttavia proprio quelle, da me amate, passate generazioni in eskimo, e o a gonna a fiori, hanno generato, per lo più intendiamoci ma non solo, figlie e figli e nipoti di tal guisa riccioluti e beneducati, insomma figli di un galateo minore, diciamolo.
Amici miei, che devo dire? Questi abbiamo il resto è sogno.
Speranze? Sardine sono, e non squali e nemmeno piranha e tanto meno leoni marini, ma allora per lo meno escano dalla scatola che di speranze ex-catologiche non catalogate abbiamo tanto bisogno.
Che san Pilastro vi benedica, figlioli miei, contestatori immaginari.
Amen