Il nostro tempo, la nostra società italiana sono malati di opinionismo. Dobbiamo sempre dire qualcosa su tutti e tutto.
(Non mi esento, lo ammetto).
Siamo sempre pronti a sentenziare, e se abbiamo combattuto (ma chissà?) contro il vecchio “principio di autorità“, contro l’ “Ipse dixit” ci comportiamo, probabilmente, come se lo avessimo fatto non solo per detronizzare un principe tiranno ma anche per sostituirlo con il nostro Io.
Di contro vige un altro principio quello del relativista che provo a sintetizzare con il noto assunto: “tutti colpevoli nessun colpevole”.
Ecco, lo ammetto: mi danno disagio sia l’opinionismo che il relativismo.
Mi sento estranea e mi dà ansia che non si sia disposti a condividere pochi essenziali orientamenti come quello di cercare il buono anche dove non lo vediamo, forse a causa di una nostra miopia, e di guardare all’altro, chiunque sia, come un uguale.
Si fa presto a dire “siamo tutti sotto lo stesso cielo”: ma il posticino migliore? A chi spetta?
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Maria Serena Peterlin
Ascolto, osservo e leggo. Mi interesso di letteratura. Mi occupo di formazione, scuola ed educazione. In questo blog parlo soprattutto di problematiche giovanili e di interessi culturali e questioni di attualità. Pubblico qui i miei scritti, racconti, ricordi, foto e disegni e le mie libere parole-
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