Perplessità?
Leggo uno slogan su una t-shirt di una delle contestatrici della ministra Roccella al Salone del libro di Torino:
“E’ l’amore che crea una famiglia”.
Bene, lodevole come principio. Avrei solo precisato “finché dura”.
Un distinguo tuttavia occorrerebbe: famiglia cos’è?
Possiamo dire con ferma e profonda certezza che l’amore, in ogni caso, sia un concetto universale e che famiglia ed amore siano strettamente correlati?
Tutto questo solo per provare a dire che, a me sembra, ci possa essere amore anche senza famiglia. Senza un istituto che si chiami così.
Perché, mi chiedo, arrembare al concetto di famiglia e cercarne a tutti i costi l’etichetta?
Perché non esser conseguenti e dire “solo l’amore conta?”.
“Amore e cor gentil sono una cosa”.
Arrivo anche a dire: ma che c’azzecca l’Amore con la Famiglia?
Lo affermo perché a me sembra che Famiglia sia un’opzione “sociale” resa possibile dall’amore.
Ma che Amore non sia un elastico o un colla né una empatia generica o senza genere che determini l’esistenza della Famiglia.
E concludo: lasciamo perdere la Famiglia che è un legame complicatissimo che vorrei fosse preservato da gioiose e simpatiche arlecchinate.
Coloro che vogliano amare amino, poi si vedrà, ma non si inerpichino in definizioni e sentenze disinibite e semplicistiche e sulle quali, se davvero affrontassero un confronto serio e colto, uscirebbero leggermente sbrindellate o sbrindellati, t-shirt comprese.
Faticosamente vostra.