No armi no guerra

La mia generazione è nata alla fine della seconda guerra mondiale. Siamo cresciuti vedendo ricostruire le città con le case, le fabbriche, le strade e le autostrade e così via.

Ma siamo anche cresciti fa famiglie che ci avevano trasmesso l’orrore per la guerra e la violenza degli stermini e delle bombe, atomiche comprese. Abbiamo vissuto periodi di crisi e guerra fredda, ma sentivamo che comunque si cercava disperatamente la pace-

Le nuove generazioni di politici sembrano cresciuti a snack e games, qualche vecchio rudere come quello del gelato evidentemente ha perso il senso e il senno delle conseguenze delle proprie azioni. Accade a chi ha leve di potere impressionante ma è affetto da senile patologia giovanilista e vuol mostrarsi bellicoso sprecando in questo modo un’età, la sua, che potrebbe essere quella dell’equilibrio e della saggezza ma non solo, e quel che è peggio, portando il pianeta alla distruzione.

Donne che vogliono la guerra, le dame delle bombe

Tetti di cristallo e guerre: e le donne?
Abbiamo desiderato, atteso e sperato che le donne occupassero posizioni di potere. Che millenni di sopraffazione potessero finalmente essere superati riequilibrando la società, per il bene di tutti. Invece no.

Mi sto dando della stupida perché sinceramente avevo sperato e creduto che se avessimo avuto finalmente delle presidentesse invece degli eterni presidenti e deputate e senatrici invece di deputati e senatori  allora la politica internazionale e nazionale sarebbe cambiata e tutte e tutti avremmo potuto davvero realizzare una società pacifica in un pianeta finalmente umanizzato.
Invece no.

Invece ho sbagliato misurando sulle donne di casa mia, su tante mie brave colleghe a scuola, su splendide giovani ragazze che ho avuto come studentesse e su donne medico o professioniste serie che ho conosciuto, misurando su di loro, la cifra delle qualità femminili.

Che stupido errore. Loro erano solo meravigliose eccezioni.

Le donne che hanno scalato il potere, che hanno rotto il mitico tetto di cristallo e quindi la grande prevalenza di quelle donne giunte nei posti di potere, di comando, di visibilità non sono nient’altro che presenze barbariche e primitivamente asociali, prepotentemente disumane.

E aggiungo una riflessione: ormai l’ho dovuto accettare, è un riflettere decisamente sciocco e fuori moda: una donna, io m’illudevo, è per natura portatrice di vita, ci sono state storiche eccezioni, certo, ma tante di più mi erano sempre sembrate le donne su cui si potesse contare come persone umane portatrici di vita, di pace, di crescita sociale e culturale, di amore.

Che grande sciocchezza vero? Che stupida e retorica illusione.

Le donne oggi al potere fanno solo paura per arroganza, stupidità violenza.

Ho ascoltato ieri sera la presidente #Todde, mi è sembrata una umana intelligente e progressista, spero di non sbagliare ancora, ma cosa può ottenere una singola donna quando le dame delle bombe, dei carri armati, del business della armi  stanno “scatenando l’Inferno”?

Io ho paura. Sono ancora capace di aver paura.

Quelle no. Ursula no. E Giorgia?

La simpatia : la premier&l’esca

Simpatia, anche i migliori giornalisti ci cascano.
Fin da prima che fosse fastosamente eletta, insieme a tutto il suo (vorrei dire cucuzzaro, ma non lo dico) fantasmagorico gruppone, perfino la stampa che si dichiarava sfavorevole parlando di lei, nei talk in tv, affermava “mi sta simpatica” (1) .
A me per dirlo subito, “stava simpatico” per dir così, perfino Nikita Krusciov.
Questo non vuol dire che lo avrei seguito da pecora.
Attualmente i giornalisti, perfino quelli autorevoli e sfavorevoli, almeno a parole, continuano a dire che sì non sono d’accordo, è vero che sta lottizzando la rai e le cariche più importanti, fa del familismo e le promesse elettorali sono state disattese, però … ; però è simpatica, però sa parlare, però è popolare perché va a far pipì e lo dice, però la gente la capisce.
Beh complimenti, signori della stampa.
Non so se vi accorgete che una volta rosolati o bolliti e lentamente cucinati al calore popolare di quella che chiamate simpatia siete diventati i suoi araldi, i suoi fans, i suoi tifosi chic in tribuna (che non è la curva, ma tifa e si entusiasma e porta risultati).
Non so se vi accorgete che vi siete concessi (e gratuitamente) al dolce calore della suggestione che teme l’esclusione.
Non so se vi vedete, come vi vedo io, da cittadina completamente disarmata: siete appesi a una cordata frusta e consunta perché siete in troppi, anzi siete quasi in tutti agganciati, con nodo scorsoio, a una cordata che cederà regalandovi al calderone della triade mefistofelica che governa questo spelacchiato paese ormai sedotto dalla suggestione dell’orgoglio nazionale, ma che sta diventando un paese di subalterni precari.
Io no. Io la governante non la trovo simpatica.
Fa il suo, ma certo non il mio.
E per concludere: la simpatia, detto non proprio sottovoce, non è una qualità o una dote fondamentale per una persona che fa politica a livello apicale.
Aggiungerei che la premier non ha bisogno di imbavagliare nessun giornalista, si stanno volonterosamente adeguando e regolati da soli la museruola.
Fare i simpatici non è fare bene, ma piace.  
Nikita mi era simpatico, ma non avrei raccolto la sua scarpa. (Detto, per chi se lo ricorda)

” E adesso aspetterò domani
per avere nostalgia
signora libertà signorina fantasia
così preziosa come il vino
così gratis come la tristezza
con la tua nuvola di dubbi e di bellezza.”

(De Andrè – Bubola)


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(1) #Travaglio

Cozze invece di acciaio: ArcelorMittal se ne va.

La butto là
Ieri sera Mentana ha detto che l’incontro tra ArcelorMittal e i rappresentanti del governo “è andato malissimo”.
Invece sulla Rai continuava la telegiornalistica colica gastrointestinale sulle vicende del Pandoro e le sue sponsor. Più spruzzate di news sanremesi e, marginalmente però, di guerre a scelta.
Cosa pensa, cosa può pensare una come me, in disarmo scettico dal tutto?
Che l’orgoglioso governo italiano s’è preso un tir di sberle come un pivello.
E che c’era un orgoglioso staff a prenderle per noi, infatti eccoli qui, i pivelli densi di orgogliosa superbia italiana :
Per l’esecutivo sono presenti
il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti
il ministro degli Affari Ue e Pnrr, Raffaele Fitto
il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso
il ministro del Lavoro, Elvira Calderone
e il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano.

Insomma tutti fiori all’occhiello.
Si saranno rifatti e consolati con una vasca di impepata di cozze tarantine. Orgogliose anche loro di servire il Governo che le cose le fa.
Destinazione gastrointestinale, anche per le cozze? Ma sì dai, andiamo sul sicuro.