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NOT(t)E di Natale

Ghiaccio a Natale

Ghiaccio a Natale

Se cerchiamo un senso al Natale, oggi,
se lo cerchiamo ancora,
dopo aver vissuto quest’anno ad occhi aperti,
se pensiamo che dovremmo frugare
tra tradizioni e novità
per vestire di luce quel giorno,
allora forse potremmo rinunciare
o sarebbe meglio essere bambini
per attendere che qualcuno
allestisca un natale per noi:
inconsapevoli o bramosi dei doni
da sbattere sul pavimento alla prima occasione.

Non elenchiamo,
scorrendo mese per mese,
quello che è accaduto:
le tracce ci sono, i segni sono tutti al loro posto
come le ferite, le parole,
anche troppe, sono state dette
e ripetute fino a farne violenza.

Luce e messaggio del Natale, oggi,
è lasciare che la speranza
non ci sfugga dalle dita del cuore.
Il messaggio lo abbiamo e possiamo ascoltarlo,
ma non siamo obbligati, (per fortuna) no?

E tolte le vesti, gli addobbi ed i cibi in eccesso;
tolte le corse, le prenotazioni,
le isterie alle file inevitabili
potrebbe essere ancora Natale.

Altrimenti è meglio fare come tanti,
(e fanno bene, ma sì):
il solito viaggio low cost
sul mar Rosso, da pagare a rate.
Ma sì, un altro debito
no, non può cambiare la situazione.
E per gli squali, sì
sarà ancora festa, almeno per loro.

Il Natale, a volerlo, viene.

A voi, che avete la finanza nel cuore, noi rispondiamo con

Rapsodia in arcobaleno

Rispondiamo con la nostra logica.

Rispondiamo con il nostro

essere umani.

Con l’essere bambini, donne, uomini.

Rispondiamo che le loro regole

non sono legge,

Rispondiamo ai padroni del mondo

che il denaro non è un fine.

Rispondiamo che uccide

ma non ci compra.

Rispondiamo che un mondo diverso,

e di misura umana

non è un sogno né un’utopia.

Un mondo diverso

 è un progetto comune,

lavora seriamente

non prevarica

non imbroglia nè tradisce

non profitta, non usa violenza.

 

Rispondiamo che i nostri sogni

non sono mai stati in vendita

perché idee sangue e passione

non sono solo sogni.

Pensiero forte VS poteri forti

Con le mani

Appartengo a una generazione, che non ha avuto paura dei temi forti anche se, probabilmente, non li abbiamo affrontati come si deve.
Oggi no, non c’è nulla di forte; oggi tutto è mediato, stemperato, politicamente corretto e acquiescente a questa mediocre realtà che ci viene ammannita come “dura ma necessaria”.
Ma non riusciranno a farmi pensare che il duro e necessario sia anche utile.
Utile è ciò che cresce progettando, non ciò che spegne altri arricchendo se stesso.
E loro arricchiscono.
É dunque loro la vittoria?
Solo se l’accettiamo. Ma possiamo non accettarla e pensare diversamente e vivere diversamente per trovare il tempo per leggere, scrivere e continuare a pensare che c’è un altro futuro possibile, senza di loro.
Come? Anche dicendo no, anche rifiutando di tapparsi il naso.
E’ stato allora, quando ci siamo, per la prima volta, tappati il naso, abbiamo chiuso anche gli occhi e le orecchie ed abbiamo rinunciato all’etica, alla solidarietà e messo il cervello nel Domopak, in frigo depositando un voto, estorto dal compromesso, nell’urna
E’ proprio da quando ci siamo accontentati del meno peggio che il pessimo maleodorante e la volgarità furba ma ignorante hanno cominciato a impacchettarci e a metterci sottovuoto.
No, ripeto, non riusciranno a farmi pensare che sia duro ma necessario ed utile rinunciare alla dignità del lavoro, alla giustizia sociale, all’uguaglianza, ai diritti fondamentali che ci erano stati garantiti perchè conquistati dai nostri padri.

L’incubo deve finire.
Dovessimo pure ricucirle, le nostre bandiere devono tornare al loro posto.

Capodanno. È possibile essere felici? di Mariaserena (in meno di 100 parole)

Un amico mi propone una frase “Chi puo’ negare Dio di fronte a una notte stellata e’ grandemente infelice, o grandemente colpevole” (Giuseppe Mazzini)

Rifletto. Una notte stellata fa pensare a Dio, questo potrebbe sconfiggere il dolore che accade di subire a tanti comuni mortali affratellati anche dall’infelicità. Contemplare una notte stellata significa alzare gli occhi al cielo; riuscirci è una grazia, è un dono che a volte si conquista o ottiene con fatica.

L’obbligo di essere festeggianti e felici a date prestabilite, invece, non sempre fa alzare gli occhi a “riveder le stelle”.

Però facciamoci questo regalo.