Se cerchiamo un senso al Natale, oggi,
se lo cerchiamo ancora,
dopo aver vissuto quest’anno ad occhi aperti,
se pensiamo che dovremmo frugare
tra tradizioni e novità
per vestire di luce quel giorno,
allora forse potremmo rinunciare
o sarebbe meglio essere bambini
per attendere che qualcuno
allestisca un natale per noi:
inconsapevoli o bramosi dei doni
da sbattere sul pavimento alla prima occasione.
Non elenchiamo,
scorrendo mese per mese,
quello che è accaduto:
le tracce ci sono, i segni sono tutti al loro posto
come le ferite, le parole,
anche troppe, sono state dette
e ripetute fino a farne violenza.
Luce e messaggio del Natale, oggi,
è lasciare che la speranza
non ci sfugga dalle dita del cuore.
Il messaggio lo abbiamo e possiamo ascoltarlo,
ma non siamo obbligati, (per fortuna) no?
E tolte le vesti, gli addobbi ed i cibi in eccesso;
tolte le corse, le prenotazioni,
le isterie alle file inevitabili
potrebbe essere ancora Natale.
Altrimenti è meglio fare come tanti,
(e fanno bene, ma sì):
il solito viaggio low cost
sul mar Rosso, da pagare a rate.
Ma sì, un altro debito
no, non può cambiare la situazione.
E per gli squali, sì
sarà ancora festa, almeno per loro.
Il Natale, a volerlo, viene.