
Ancora un ballo?
Grazie, ma per affogare nell’Atlantico?
Poche parole, e spero brevi.
In questi giorni in Italia si festeggia fervorosamente, così narrano i media (e son loro che ci dicono come va? tutto ok!) per le ritrovate vacanze, per il ritorno del turismo estero, per le mascherine eliminate, per i concerti di massa e, ciliegina succosa, per successi sportivi e soprattutto l’inizio del campionato di calcio ed altre fondamentali fonti di godimento.
Poi ci sono Letta e Meloni alle prese con una sorta di “danza”, o meglio “scaramuccia sull’#Agenda” a cui partecipano altre formazioni non citabili, non le considero presentabili.
E ci sono i resti di quello che furono i #5stelle che, devo dire con una certa dose di zelo, ma alle prese con un complesso di inferiorità palese, ricuciono pezzi strappati.
Tuttavia il primo punto all’ O.d.g. di tutti è allarmante: tranquilli siamo Atlantisti.
Una sola domanda sorge, per me, inevitabile.
A che serve lo sbandieratissimo #orgoglio_italiano, il richiamo a tutto il nostro patrimonio culturale, e qui mi sembrerebbe necessario anche ricordare l’eredità di storici e politici, se poi ci ammassiamo sotto una bandiera che non è la nostra e non è, tocca dirlo, nemmeno Europa?
Banalmente e in senso figurato: in Italia abbiamo almeno 5 mari, ci serve proprio un oceano?
Dobbiamo andare a far buona compagnia al relitto del Titanic?
Grazie per le suggestioni, ma non li voto.
Penso che anche una voce microscopica come la mia abbia diritto di dire no.
O queste formazioni mettono al primo posto del loro programma la #PACE e l’autonomia da un atlantismo vecchio stile o cerco altre soluzioni.
In Italia, come ovunque, sono indispensabili la Pace e l’equità sociale, il lavoro e il contrasto alla miseria oppure, insopportabili signori da decenni in lizza, vi attaccate al vecchio sferragliante tram.
Prima fermata Atlantico,
Capolinea? La #guerra.