Per tante ragioni che non riassumo per ora (ma penso che molti le sappiano meglio di me) mi sento di affermare che esiste una parte di persone di questa società che ha deciso di tagliare alla base le radici con la cultura del nostro passato, e di veleggiare a vista, ma con gli occhiali neri da saldatore.
Non generalizzo, intendiamoci, ma senza un po’ di studio dove si finisce? Semplicemente nella galassia estesa di gente che ritiene che il futuro si possa edificare su qualcosa di ancora più effimero dell’edonismo: sul presentismo rappresentato da un piatto di cibo spadellato o su una muscolatura tirata a lucido, dal denaro e dalla prepotenza, magari annaffiata di alcool.
Sono i presentisti della qualunque. Sono i fuffa senza radici.
Per costoro la Storia è, quando va bene, quella raccontata dai documentari di qualche telegiornalista, l’Arte è quello che blatera Sgarbi, la letteratura inizia nel 1990 e la Scienza? Balle di virologi o ricette di dietologi. E si potrebbe continuare ad elencare i vari aspetti dell’ignoranza del presentismo della qualunque.
Ma fa troppa tristezza.