Archivi del mese: gennaio 2020

Se le #sardine non son leoni

dalla loggia 4Sì è vero, ammetto, è difficile dar loro credito a lungo/medio termine e considerare credibili questi giovini alla #Mattia #Santori, infatti a un osservatore disincantato non appaiono una generazione di credibili contestatori, (stavo per dire, dotati di attributi mentali e fisici adeguati, ma non lo dico) come quelli delle generazioni in eskimo.
Appaiono piuttosto come dei beneducati rampolli bon ton che concedono solo alla riccioluta chioma un messaggio di disordine ordinato. E blanditi e corteggiati ci han messo del loro per sembrare figurine Panini di un album scaduto. Con applausi del papà Bonaccini o dello zio Zingaretti.
E tuttavia proprio quelle, da me amate, passate generazioni in eskimo, e o a gonna a fiori, hanno generato, per lo più intendiamoci ma non solo, figlie e figli e nipoti di tal guisa riccioluti e beneducati, insomma figli di un galateo minore, diciamolo.
Amici miei, che devo dire? Questi abbiamo il resto è sogno.

Speranze? Sardine sono, e non squali e nemmeno piranha e tanto meno leoni marini, ma allora per lo meno escano dalla scatola che di speranze ex-catologiche non catalogate abbiamo tanto bisogno.
Che san Pilastro vi benedica, figlioli miei, contestatori immaginari.
Amen

famiglia e nascite: sono incentivabili?

71zpu1zyvpl._sy445_  No, secondo me non è la “#famiglia” ad essere in crisi in quanto istituzione.
Ciò che è davvero in crisi è, a mio avviso, la considerazione dei ruoli all’interno di una eventuale famiglia.
Se nel passato la famiglia reggeva come cellula della società (enfaticamente esaltata) questo era solo per merito (se vogliamo dir così) e comunque per fatica ed impegno quasi esclusivamente femminile.
Un compito esclusivo, svolto fino al sacrificio quotidiano, enfatizzato e schematizzato secondo modelli di buone vs cattive ossia di moglie/madre/sorella da un lato e vipera/peccatrice/maliarda dall’altro con esclusione solo di eventuali martiri o suore di clausura (a patto che non di Monza).
Tutto questo non è certo una novità.
Ma è una novità la recente pretesa di pensare di “salvare la famiglia” o addirittura di “incentivare le nascite” con provvedimenti previdenziali di varia e velleitaria provvidenzialità.
Penso che tutto questo fervore non serva a nulla.
I bambini sono nati anche durante le guerre, e le migrazioni sono composte in misura notevole da donne, infanti, giovani e a non di rado famiglie.
Non sono solo i denari la soluzione.
Maschi di questo pianeta: fatevi un esame di coscienza fatto a modo, o curatevi la psiche.
Le donne vi hanno fatto sempre paura e per questo le volevate e in molti le vorreste ancora marginali e ancillari.
Quando si negano alla subalternità sociale allora “è in crisi la famiglia”, allora “è in crisi la natalità”. E il cosiddetto tetto di cristallo diventa uno spot colpevolizzante.
Oppure si inventa anche lo slogan che recita: “Il peggiore nemico delle donne sono altre donne” strumentalizzando, ulteriormente, le frustrazioni.

(bimbi, veglie notturne e vecchi non son cose da uomini, eh già)