Una riflessione che confermo.
Spesso ho, dal mio modesto e personale angolo-scrittoio, espresso l’idea che sia importante scrivere, scrivere bene e comunicare.
Osservo però (chissà se ho ragione?) che la modalità scrittura via web dilaga, che c’è un contagio di scrittura e che di scrittori ce n’è ogni giorno di più.
Tutto questo, e sempre dal mio modesto e personale angolo-scrittoio che vorrei sommesso (e non sempre mi riesce), può essere ottimo antidoto e efficace terapia a tanto silenzio mentale.
Unica remora: scrivere? Benissimo, è ottima pratica, meglio però non associare l’idea scrittura all’idea diventerò un famoso scrittore, magari anche bravo.
Sono cose diverse. Meglio non associare, e mischiare men che meno.
Un poeta che conosciamo tutti ha intitolato il suo primo libro di poesie Myricae ponendo come epigrafe, un po’ come sottotitolo, un verso di Virgilio: arbusta iuvant humilesque myricae; in una lettera egli spiegò “Myricae è la parola che usa Virgilio…
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