TUTTOLOGIA, portateli via.

Ah beh, si beh (m’ispira Jannacci)

Tanti, troppi, appartenenti a questo popolo di italiani disorientati (mi tengo leggera) recentemente ha elaborato la convinzione di potersi improvvisare esperti di; e s’infervora in corrucciate discussioni.
E mentre nel passato si imparava (anche a suon di meritate reprimende) che prima di parlare occorre pensare, e meglio ancora studiare, adesso si propongono miriadi di esperti delle discipline più complesse e delicate. Ad esempio:
a) medicina e virologia
b) giurisprudenza in particolare in materia di ergastolo
c) sociologia con particolare attenzione alle migrazioni
d) politica estera con particolare competenza su presidenti che vanno e vengono
e) sistemi elettorali del pianeta
f) alimentazione e salute
g) sistemi scolastici dalla materna all’Università e dintorni
Potremmo continuare. E taccio della letteratura e della poesia, nota dolentissima, di cui tutti sanno, dicono, producono intestinalmente.
Ma non sarà troppo?

Del resto fanfaroni tuttologi (o ruttologi?) ne sono sempre esistiti, e sempre hanno trovato i beccaccioni che gli han dato credito.
Ad esempio:

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