8 Aprile
Il grigio del cielo di oggi chiama alla mente il mio mare Adriatico che con quella non luce si sposa, quando le nuvole coprono l’azzurro, ma ne mantengono appena la chiarìa e un barlume di colore, fino a formare una lastra lattescente quasi piatta sulla quale si potrebbero disegnare immagini o parole.
Il sole, allora, non traspare, lo indovini come un calore solo evocato; il cielo a sua volta si lascia catturare dal mare che rabbrividisce. E’ come se tutto volesse fissare un confine mobile tra dimensioni diverse nelle quali l’anima si potrebbe, se solo lo volessimo, riposare.
Uno spericolato tentativo di sognare un limite, un confine dell’infinito senza siepi, senza vento, senza fronde, senza altre voci che quel borbottare sommesso, forse trascurabile, ma che tu cerchi perché sei su una riva, su un bordo che fermo non può stare.
Ecco cosa e come, diario, intendo per grigio tra cielo e mare.