Archivi del mese: febbraio 2016

I bambini ci sorprendono?

Non è per ostinarsi sull’argomento, ma la questione #petaloso a me pare davvero un sintomo, anzi direi meglio una sindrome della abituale scarsa modalità di relazione con l’infanzia che, invece, si dovrebbe ascoltare sempre.
In realtà il bambino, e certamente non solo quel bambino, tende liberamente a creare, inventare, fare: questo si chiama, o si può chiamare anche, gioco.
Il gioco è con le cose, gli animali, le persone, le occasioni, ma sarebbe meglio più in generale dire: con le sue relazioni verso l’esterno di sé e verso se stesso.
Un bambino gioca coi suoi piedi, incrocia gli occhi, prova a sputare e magari fa anche una gara di sputo o di pipì (quello lo fanno i maschietti) per vedere chi arriva più lontano.
In questo gioco, a un certo punto, entra anche il linguaggio verbale.
Potrei elencare,e non solo lo potrei io ma tanti genitori, le parole o i giochi di parole “inventate” dalle mie figlie da piccole (e non solo da piccolissime).
Non ci si dovrebbe sorprendere.
La cosa sorprendente, caso mai, potrebbe essere che quel bambino specifico si sia messo a giocare con le parole a scuola; luogo di solito in cui si adotta un codice e ci si attiene alla regola.
In realtà quello che sorprende me è che la maestra si sia sorpresa.
Ma la sorpresa è spesso un momento bello, meglio, no?

PS: ho letto da qualche parte che una arguta persona ha giustamente detto che petaloso è un effetto indotto dal Banderas che fabbrica il biscotto “inzupposo”. Io penso abbia visto giusto.
Ma tutto sommato forse è anche meglio sorvolare.

Cittadini da pagliaio o Melampo?

Come noto si usa l’espressione cane da pagliaio per definire i rumorosi ma inoffensivi cani, piccoli o grandi, che esprimono gran chiasso e scatti in movimento, ma all’atto pratico risultano inoffensivi e inefficienti guardiani.
Un po’, un po’ molto, come i cittadini italiani che schiamazzano in rete, blaterano tra amici o addirittura si agitano al bar sport ma poi, di fronte a qualunque provvedimento (per quanto nefando e irricevibile sia) fanno spallucce e, caso mai, si organizzano per rifarsi su uno più indifeso di loro.
E questo accade a tanti livelli, sia nel posto di lavoro, sia nelle quotidiane prepotenze di vita sociale mal vissuta, sia, perfino, nel prelievo ricattatorio-affettivo delle languenti risorse di qualche anziana o anziano fiducioso (troppo).
Ma di fronte al potere zitti e mosca.
E se passa in visita il potente o potentucolo di turno allora fiori e candele, come se passasse in processione sant’Antonio, che Dio lo benedica, amen.
Insomma cittadini da pagliaio?
Certamente tutto lascia ritenere lo siano.
O peggio, cani come il noto Melampo del geniale Collodi; quel Melampo che si era messo d’accordo con le faine per lasciar rubare le galline e riceverne ricompensa in percentuale.
Così va l’Italia oggi e così va anche da un non troppo recente ieri.
E non lo dico io sola. Ma siamo ancora in pochi, troppo pochi.

La parità del niente

Francesco Erspamer :La parità del niente, questo è il liberismo

contro analisi

Ancora una volta le anime morte della cosiddetta sinistra radicale hanno confermato di considerare il Pd il peggior partito italiano con l’eccezione di tutti gli altri. Eccole lì infatti non solo a fare da stampella a Renzi per far passare la legge sulle unioni civili che i suoi alleati di destra non appoggiano, ma anche ad accusare il Movimento 5 Stelle di fascismo — e perché?  perché ritiene che l’opposizione debba fare l’opposizione, non aiutare il governo quando non ha la maggioranza, tanto più quando si tratta di un governo golpista. Si meritano dunque, le anime belle, che Renzi le prenda ancora una volta in giro: e che mentre con la mano sinistra dà ai suoi sudditi una legge che sempre più stava diventando inevitabile (persino la destra americana, che più destra non si può, sta accettando il matrimonio degli omosessuali), con la mano destra toglie a tutti, eterosessuali compresi…

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Cronachetta pseudo_sanremese

Carlo Conti o non è lui ?

In orario sanremese
vedo un film in bianco e nero:
assai di più di qualche mese
è datato, ma sincero
di risate ed ironia
ed il tempo passa: via!

Poi, nel chiuder la visione,
sfioro i tasti ad uno ad uno
e, non senza l’intenzione
passo pure su Rai uno;
cospettaccio che spavento!
Carlo Cont, color pigmento,

ha il capello colorato!
Penso un po’… ma è lui o una copia?
sovrappongo il mascherone
ed appare in fotocopia
Berluscon raggiante in viso
trucc-parrucc e stereosorriso!

Spengo e penso; globalmente
non ho perso proprio niente!