Archivi del mese: novembre 2014

Vita di nonna (disubbidiente)

maniIl nipotuccio quasi quattrenne si dirige perentorio e sicuro verso uno dei suoi 2 cassetti di cui dispone a casa di nonni. E’ quello delle caramelline e dei lecca-lecca. L’altro è quello delle automobiline e dei giochi.
Nipotuccio imbraccia il lecca-lecca e viene verso di me dicendo ” apre!”
Disgraziatamente sono circa le 18 e interviene il sommo giudice supremissimo che intercetta la tenera creatura: “NO! tra poco devi cenare!”
Nipotuccio arma la “contesa del lecca” a modo suo. Tenta con una mediazione un breve strillo seguita da “io mi arrabbio”, ma tutto è inutile.
Segue un precipitar di proteste sempre più accese.
Gli dico: – è tuo! se vuoi te ne dò due (luce speranzosa s’accende negli occhi bellissimi) però lo devi mangiare dopo cena, perché così ha detto ecc ecc
Allora lui si dirige al frigorifero in cucina, apre lo sportello e dice: cena!
“Vuoi cenare da nonni?” dico pronta ad accontentarlo.
Purtroppo non ottiene (e non ottengo). Viene impacchettato e deportato verso casa sua mentre il condominio (5 piani estesi e indifesi) viene aggiornato con spontanea piccola e virile veemenza che lui non è d’accordo.
AH! Eppur se vuole….

riflessione di getto e con amore
Amate la curiosità.
Lasciate che i vostri bambini vivano senza l’ossessione delle abitudini, dei riti, delle celebrazioni domestiche, lasciate che si esprimano senza il peso di forme eccessive e per loro incomprensibili.
Non li rimproverate se il loro è un errore inconsapevole, ma avvertiteli prima o consigliateli dopo dando ragioni semplici e chiare.
Non dite mai “si fa così e basta perchè adesso è ora, perchè voglio io, perchè lo devi fare.”
Spiegate sempre con pazienza le regole, ma fate in modo che siano regole davvero importanti e che loro possano capire.
Non confondete le regole con le abitudini e le usanze domestiche e non.
Le abitudini tornano utili agli adulti, ma non sono utili allo sviluppo dell’intelligenza.
La curiosità, il dubbio, il cambiamento ed anche l’errore sono molto più utili, ovviamente ben osservati e poi supportati, di una abitudine più o meno formale o ferrea che sembra sana a noi, ma che per un bambino è solo un peso a cui, se ha carattere, vorrà ribellarsi anche soffrendone. Amate la loro curiosità.

Barbarie (strofette-nti)

mostro BomarzoLa barbarie è quella cosa
che si insedia nel cervello
del nonnetto o del pischello
che s’ingozzan di tivvù.

La barbarie è quella cosa
che all’adulto affaccendato
lava e asciuga ogni altro dato
che non sia della tivvù.

La barbarie è quella cosa
che divulga il giornalista,
egli è il primo della lista
di chi sciala alla tivvù.

Zan zan_era a me e a… tu.

Se l’orrore diventa spot

Si susseguono, dettagliatamente documentate dalle tv, le notizie di efferati ed orrendi omicidi dei noti tagliagole. Ormai siamo di fronte a crimini che offendono il genere e la natura umani. Purtroppo si tratta di qualcosa che va ben oltre ogni brutalità immaginabile e che, per di più, è organizzato per esser diffuso con abilità e cura perversa diventando un vero e proprio spettacolo dell’orrore. Non a caso gli assassini medesimi filmano e diffondono i loro delitti.
Tutto questo è estremamente pericoloso e si trasforma, se trasmesso al pubblico impreparato o suggestionabile, in propaganda.
Invece la solita e, lasciatemelo dire, malefica azione dei media televisive non lesina immagini di quei giovani sprezzanti, robusti, addobbati nei loro abiti neri o in divisa di tipo militare, con le armi in pugno, bardati da capo a piedi e che spesso addirittura impugnano proprio quei coltelli che stanno per usare.
Questi assassini sono, per di più, dotati della bellezza tipica della loro età.
La loro immagine, dunque, forte e arrogante, sopraffattrice nella loro funzione di boia, oltre ad offendere nel profondo dell’anima le famiglie delle vittime, può avere un influsso potente e negativo su altri giovani.
Non a caso molti di questi assassini sono stati e tutt’ora sono reclutati tra ragazzi europei.
E allora a chi giova tutto questo?

Ex_Compagni, quelli che non hanno sbagliato


Eh sì, io ce li vedo questi/e signori/e che, dopo un w/e appena funestato dal un po’ di pioggia, trascorso sorseggiando sane tisane, acciambellati vicino al caminetto del resort di agricolandia, che mettono il naso fuori, ben massaggiati/e e levigati/e anche lì, per affrontare ( lookkati firmatissimo beninteso), il mondo e il comune cielo (che si permette di illuminare anche i poracci), e poi salire e scendere dal taxi, quando non da auto blu, per approdare tra simili con cui dire:

“che roba i pezzenti
di quella borgata
che roba la rabbia
quant’è scostumata
e pure fascista!
Mio cavo/a è la solita
gente cafona
che adesso è razzista!
che roba che roba!
Mettiamoci ordine,
un’onlus, anche due,
e forse un concerto?
e quattro interviste
su nostre tivvù?
ma ne bastan due ! “