Archivi del mese: giugno 2014

Cambiare l’Italia tanto per cambiare

No, non penso di essere la sola a chiedersi se certe decisioni e comportamenti siano accettabili ed etici solo nel caso in cui chi prende una decisione o fa qualcosa lo faccia solo per se stesso e le conseguenze ricadano solo su lui.
Ad esempio: come possono aver ragione coloro che affermano che “l’ottimo è nemico del buono” e dunque “ok, tutto si può migliorare, ma almeno noi le cose le facciamo”?
E come possono giustificarsi o chiedere d’essere approvati se e quando ciò che fanno o impongono non vada a vantaggio del bene comune o non ne tenga sufficientemente conto, ma vada verso l’affermazione del proprio potere o verso il prevalere dell’interesse di una parte o di pochi?
Fatto sta che attualmente, in Italia, girano varie iniziative politiche per “cambiare il paese”; e si proclama che nel cambiare la Costituzione, o potandola qua e là, “si fanno le cose che il paese aspetta da 30 anni.” Chi dissenta o esprima perplessità viene succintamente ma sussiegosamente riprovato come un vecchio catafalco fuori moda in un appartamento nuovo e stiloso.
Ma cambiare il paese non è come cambiarsi i pedalini.
E tuttavia i comuni cittadini sanno bene che i veri cambiamenti che vorrebbero che si chiedono sì da 30 anni sono quelli essenziali: diritto al lavoro (non al posto), stato sociale efficiente, giustizia sociale e coserelle simili, lotta alla corruzione e alle varie mafie.
La potatura della Costituzione serve a questo?
E di fronte a questo dubbio legittimo come si fa a rispondere come fanno i cambiatori, i cambianti, gli scambiatori e i mutanti: “almeno noi le cose le facciamo”?
Gettale la scialuppa di salvataggio, voglio scendere.

prosa & poesia


Poeti, abbiate pietà della prosa.
 Tutti sappiamo che la poesia è una cosa seria, non tutti la trattano come tale. L’uso dell’andare a capo trasformando in versi gruppi di parole mi offre parecchio da pensare, e avanzo l’ipotesi che a volte si ritenga che basti, appunto, andare a capo per aver scritto versi.
Per questo dico: poeti, abbiate pietà della prosa; ossia non si pensi che stirando la prosa ne nascano versi.
La stessa cosa accade nella vita; ci sono casi in cui si stira, schiacciando con ferro a vapore, la quotidianità nel nome dell’essere, del presumere di essere, persone sublimi, diverse, esonerate dall’andar passo passo insieme o vicino o con altri.

Imputati anziani 2, alzatevi e … lavorate

Ha ragione, in linea di principio, il giovane che commenta su fB  il mio post precedente quando individua la colpa dello sfruttamento, della precarietà, della perdita di diritti in coloro che hanno permesso che questo accadesse. A mio avviso ha ragione anche quando accusa chi ha approfittato di norme che distribuivano vantaggi, e aggiungerei che quelle norme facevano scivolare senza intoppi i grandi privilegi. E’ noto infatti che chi ci ha governato (e governa in tanti enti, aziende di stato, giunte e assemblee, consigli:comunali, provinciali, regionali, e perfino (pare) nella magistratura (cfr Mose e Venezia, Expo e Milano ecc ecc) si è aggiudicato ben di più di una discutibile e immeritata baby pensione da 800 euro .
Però insisto : contrapporre generazioni distoglie dall’evidenza che la distinzione va fatta tra onesti e disonesti, tra profittatori e sfruttati.
Amaramente dobbiamo tuttavia ammettere che anche nella categoria ladri-disonesti ci sono vari livelli. C’è quello che timbra 10 cartellini, quello che si si finge invalido, quello che aggira la legge evadendo;c’è anche tutta una palude mefitica di perniciosi imbroglioni che sguazzando nella  disonestà mediocre o piccola consentono invece che prosperi la grande disonestà e magari la votano e confermano in caso di elezioni.Ci sono poi i grossi ladroni, i corruttori, i manipolatori della politica con cortigiani e cortigiane al seguito.
Solo pochi fortunati tra noi potrebbero affermare che i servizi pubblici (a Roma ad esempio) funzionano, o possono essere contenti dell’assistenza sanitaria (a tutti i livelli) o della scuola e così via. Non penso che chi è riuscito ad infilarsi, eludendo o manipolando concorsi o surfando sulle raccomandazioni, in un “posto” tranquillo e, per ora, stabile, si metta ad armare una rivoluzione.
E ce ne devono esser parecchi visto come sono andate e spesso vanno le tornate elettorali.
Dunque mi permetto di insistere: non facciamone una questione generazionale.
E confermo: io ho visto mediocri far carriera anche a scuola spazzando il fondo di Istituto con l’aspirapolvere o aggiudicandosi incarichi; a volte ho visto anime, e qualcos’altro, in vendita anche per meno di 30 o 80 denari. A volte basta una gita.
Ma il cielo è sempre più blu.
Ma visto che siamo in tema di canzoni: provate a spiluccare tra i testi dei cantautori degli anni passati, non ci sono solo sapori di sale e mare e abbronzatissime,ci sono denunce forti e chiare. Ci sono denunce spiattellate e dichiarate anche se, bomba o non bomba, le parole scomode poi sono state fatti saltare tra le tette delle velinone del berlusca o tra le paure delle connivenze.
Aggiungo una citazione illuminante, da Pierangelo Bertoli. Tanto tanto diverso da poter cantare, a muso duro, così.

Ho sempre odiato i porci ed i ruffiani
e quelli che rubavano un salario
i falsi che si fanno una carriera
con certe prestazioni fuori orario

Imputati anziani, alzatevi

C’è chi denuncia e risolve i problemi del paese intervistando le baby-pensionate; quelle che andavano in pensione con 14 anni, 6 mesi e un giorno arrivando a 20 di servizio col pagare il riscatto degli anni del corso di laurea e scandalizzando nel profondo coetanee e coetanei che rimanevano sul lavoro per altri lunghi decenni.
La crociata è anche di Myrta Merlino (nipote del noto mago?).
Penosa faccenda per i tanti, come noi, che hanno invece lavorato investendo sul futuro dei figli, che hanno creduto in quel futuro per vederlo poi scippare con violenze motivate da illogici turpiloqui che negano diritti.
Spesso ridotti ad esser senza futuro, senza casa e castrati nel profondo gli attuali “giovani” sono oggetti di facile manipolazione, e quella manipolazione scatena tante specie di rancori fino ai paradossi criminali dell’anziana che subisce ripetuti tentativi di avvelenamento da topicida, o di quei genitori accoltellati, o di quei nonni o zii variamente bastonati.
Ma loro continuano: voi anziani ecc ecc , avete avuto ecc ecc, avete permesso ecc ecc., ci avete buggerati ecc ecc. Sentenza: colpevoli!

Miserabili miserie pilotate e volte ad approfondire il solco del conflitto che invece di contrapporre categorie sociali e sociologiche (?) quali poveri vs stra-riccastri, onesti vs corrotti e corruttori, cultura vs ignoranza, lavoro vs sfruttamento che cosa vogliono ottenere? Semplicemente altro potere contrapponendo fra loro le generazioni e generalizzando squallidamente.
Chi ci casca ? Tanti.
Chi ne è responsabile: non pochi tra le destre e perfino (nessuno se ne accorge?) anche tra gli attuali pd.
Chi amplifica e diffonde? Beh ed esempio la tv magica alla Merlino per dirne  una. Ma non solo.
Anzi, dovesse servire, facciamo ‘sto cancelletto: #Myrtamerlino