Archivi del mese: novembre 2013

Noi semplici, che scriviamo e meritiamo rispetto

Ecco come e perché ho deciso di Auto-PubblicareQualche giorno fa ho letto parole irridenti, sghignazzamenti, sbeffeggiamenti su persone che scrivono.
L’irrisione era a proposito di concorrenti a Masterpiece, una trasmissione in tv che ovviamente non guardo e non mi interessa, ma nella quale si cimentano aspiranti scrittori. E giù critiche e non sul format, non direttamente sui cosiddetti giudici che si prestano al massacro dei dilettanti, ma proprio contro i concorrenti, su chi si era proposto a vario titolo e in forme diverse a una selezione a cui non voglio nemmeno pensare.
Guardate che è pericoloso deridere chi si esprime. E’ un altro passo verso il silenzio.
Le ho lette quelle parole, e non mi passa il magone. Mi sono messa nei panni di chi si era presentato; mi sono immedesimata,  perché anche io scrivo, mi considero (silenziosamente) scrittrice, e certo, molto diversa, non vado ad espormi a giudizi o esibizioni bacchettabili. Mi basta potermi esprimere e lasciarmi leggere da chi vuole.

Attenzione, i tempi sono oscuri, ci vuol tanto tempo per fare giorno, la notte invece si avvicina rapida.
Fate attenzione voi che, cinicamente e forse per ottenere attenzione, criticate persone semplici, comuni come noi che scrivendo si esprimono sinceramente. Ogni nostra parola esce alla luce per dar voce a noi, ma anche a chi non ha voce.
Fate attenzione: la vostra satira si volga invece a contrastare i potenti di successo e non chi non ha altro che le sue parole.
Le critiche verso scrittori dilettanti non sono generose e feriscono.
Fate attenzione alle conseguenze del silenzio che, in modo subdolo è in questo modo evocato: il silenzio è fratello, bastardo, della censura.

Eldorado politico: incompetenti rivestiti d’oro

A margine del mediocre show di Renzi-Civati_Cuperlo.
Nel corso del televisivo dibattito (se così si può chiamare) i tre candidati segretari del PD hanno dichiarato i loro compensi mensili e i beni posseduti; 2 con stipendio da parlamentare (hanno detto 8.000 euro) e 1 con stipendio da sindaco di Firenze (dichiarato 4.000).
Ho trovato parecchio squalliduccio Civati che diceva “però vivendo a Roma….” e forse fingendo di ignorare che a Roma tanti non arrivano a 8000 euro annui.
Ma il discorso non è “quel” costo della politica (gli stipendi, lo sappiamo tutti, sono comunque eccessivi); il discorso riguarda l’apparato, la corruzione e il fatto che paghiamo dei disonesti incompetenti.
A quel punto anche il monumentale palazzo del Parlamento illuminato, condizionato, pulito appare un lusso immeritato. A quel punto usino la teleconferenza.
Ma fuori dai denti diciamolo: anche senza fissarsi, che non avrebbe senso, sui tre sunnominati appare evidente che nessuno di tutti questi satrapi e cortigiani mantenuti nel lusso a spese dei nostri modesti redditi iper-tassati, nessuno si merita quello che intasca: se se lo meritassero non saremmo nel fango disperato in cui stiamo da anni: sono ignoranti, incompetenti, presuntuosi. Diverso sarebbe il discorso se avessimo a che fare con onesti competenti. E’ ora di dire basta.
Questo non è il costo della politica, è il costo di personaggi che vivono di politica grazie al fatto di esser stati designati  dai loro ras.
Questo non è il costo della politica, perchè non c’entra niente la politica.

Baby prostituzione e pornopietà, anche dal giulivo Magalli

Per fortuna non vedo che pochissima tv e non sopporto Magalli quindi lo evito accuratamente. Ma se casualmente aspetto il tg2  delle 13 (non sono perfetta, altrimenti eviterei) tolgo l’audio per non sentire i racconti che esibiscono fatti sospesi tra l’angoscia per malattie o violenze e la disperazioni per morti evitabili, serviti con contorno di idiota pubblicità a piacere e giochini imbecilli. Questo è, di solito Fatti Vostri, su rai 2 che noi paghiamo: io la definisco porno-pietà e mi tengo leggera. Proprio ieri, nei dieci minuto precedenti il solito Tg, nella sua pornogiuliva trasmissione il suddetto Magalli intervistava una giovane giornalista del quotidiano Il Tempo che, su suggerimento del suo Direttore (ehm), si è finta baby-prostituta rimorchiando clienti con messaggi su web e foto “solo di schiena”. Ebbene l’intervista è stata tutta condotta tra sorrisetti ambigui (pure della giornalista) e ammiccamenti golosi specie quando la ragazzotta giornalista ha riferito di un appuntamento preliminare in un bar, con un quarantenne “molto curato ed emozionato”, con il quale  si è accordata per 200 euro in cambio di prestazioni “normali”: “beh certo che ha accettato!” ha sbavato Magalli “quando ti ha vista dal vivo” (e non solo di schiena).
Il materiale da fogna piace. Ammettiamolo. Non è così ovvio trovare una risposta al perché, oggi, adolescenti vendono sesso e adulti ne comprano da loro, magari andandoli ad appuntamenti all’uscita di scuola (dove una volta “un carretto gridava gelati!”) .
Certo le risposte non le troverà Magalli né l’improbabile giornalista in caccia di sensazioni.
Appare evidente che questa società ha masticato, digerito e restituito sotto forma di materiale fognario quello che in passato poteva esser considerato l’essere umano libero, pensante, dignitoso.
Però potremmo almeno riflettere su alcuni dettagli a contorno; ad esempio sulla diffusione di alcolici e droghe consumate in quantità dai giovanissimi, anche quelle (e so che a molti non piace sentirlo dire) cosiddette leggere.
I media hanno fatto, è vero, danni strutturati e programmatialtri danni gravissimi, e non solo dei media, sono stati la mentalità che ha messo all’angolo il ruolo dell’educazione.Perché se è vero che le vecchie prassi educative sbagliavano, la nessuna educazione fa anche peggio.
Insomma rifletterei anche chiedendomi se non si veda piuttosto la punta dell’iceberg che il suo insieme. E il discorso non è a monte, sta qui nella palude in cui si vive e bisognerebbe domandarsi chi la  governa, con quali scopi e soprattutto perché alcuni ragazzi credono che amare se stessi gratificarsi con il superfluo.
Sottolineo “alcuni ragazzi” perché invece ci sono anche quelli diversi, che conservano e chiedono rispetto per ,  ma che non fanno notizia, dunque i bravi presentatori e i media non ne parlano, come se fossero desueti modelli poco interessanti. Anche questo potrebbe essere un bel perché da porsi.

Risotto alla (forza) Silvio

Beluschef per l’Italia abboccona

(detto anche Riso al citrullo)
Soffriggi i fedeli in un palazzetto
e mescola mescola in brodo ristretto:
da parte prepara di odori un mazzetto
di quelli ch’Alfano e il governo hanno stretto.
Consuma sudore e malori in guazzetto
poi tieniti pronto e tira a cottura
per prossimi turni la bieca mistura:
da centro, sinistra e da destra votato
acchiappa ogni idiota: il pranzo è servito.