Ma bella più di tutte l’Isola di Insaputa:
quella che i politici s’ebbero da fortuna
e come Insaputopoli ne fu la capitale
con timbro assolutorio del ben fecero male
Scajola n’ebbe in premio la casa al Colosseo
il buon Rutelli invece rimase con un neo
Fini, il gagliardo ancora, in sella a Montecarlo
non seppe che il cognato rodeva come un tarlo.
Ci furono persino valenti Insaputoni
s’assisero alla corte del Silvio Berlusconi
e lì tra lazzi e cene sempre in-saputamente
tra le campagne acquisti, tutti innocentemente
si diedero alla pappa: tra i bravi e tra i più noti
come dimenticar l’illustre Scilipoti?
Ed ora in un governo quasi a mezzo servizio
la Idem come sopra: non so, che, è forse un vizio ?
E tacqui dei lumbàrd, regno di insaputoni
che di trote ed ampolle ne presero, a milioni.