Diceva un tale che il coraggio se uno non ce l’ha non se lo può dare; io penso che nemmeno tante altre doti (intelletto, razionalità, altruismo ecc) si ottengano senza impegno; e nemmeno il talento per la politica attiva. Per questo tendo a non sottovalutare mai il coraggio di chi dice di volerci provare, per questo sono portata a pensare che i cinquestelle si ostinino lecitamente sulla loro linea. Mi sono data da tempo la linea, anche per la professione di insegnante che ho svolto, di cercare di capire sempre la contrapposizione, il pensiero diverso, la contestazione e di non alzare mai barriere se non contro la violenza o la menzogna. Ovviamente la linea di cinquestelle può non convincere, ma come ho già detto altre volte, non è necessario essere convinti per evitare le squallide manifestazioni di preclusione e lo snobismo con cui sono stati marcati fin dal primo giorno sia dai media tv sia dai giornalisti della stampa, sia da modesti commentatori quattro stagioni che impazzano anche su social network senza mai rispettare altri che la loro cerchia che diventa il circo o la piazzetta della loro personale convinzione.
Cosa dovremmo pensare-fare-dire, allora di un pdl e dei suoi repellenti rappresentanti per i quali non ci sono più aggettivi? Che cosa con chi tenta comunque di imbarcare pd e pdl sullo stesso battello dal fasciame marcio?
No, non vedo per ora il sole dell’avvenire spuntare all’orizzonte, ma posso aspettare negandomi, come cittadina e persona, al compromesso e continuando a cercare di essere vicina intellettualmente alle generazioni che sperimentano piuttosto che a quelle dei vecchi ostinati nei loro errori che sono la nostra sciagura e, purtroppo, spesso il loro vantaggio personale.