Archivi del mese: novembre 2012

La scialba tv dei duelli politici sulle primarie

La tv arrivò in casa mia negli anni 60, quando ero appena ragazzina, con le Olimpiadi di Berruti e Wilma Rudolph, e con loro entrarono Jader Jacobelli, Paolo Granzotto (e la sua stilografica), Ugo Zatterin, e poi Giorgio Vecchietti (che non mi piaceva) con le rispettive imitazioni del rimpianto Alighiero Noschese.
Quel doppio piano vita/satira aveva una valenza oggi perduta. Si imitavano per il loro essere seri, ma fin troppo umani e quindi soggetti a caratteristici modi di parlare, di fare, di proporsi, a qualche tic ed inflessione ma, vivaddio, fior di giornalisti colti, o almeno eruditi, dignitosamente rappresentanti anche le curiosità dei cittadini.
Chi potrebbe, oggi, far satira, seriamente, su qualcuno/a degli attuali tele giornalisti e tele giornaliste che si esibiscono col bilancino in mano e la partita doppia degli interventi, con la mediazione sempre pronta, col politically correct ossessivamente applicato, col diritto di replica che vien prima dell’intervento, con il look studiatissimo e lo schema di comportamento e di comunicazione diligentissimamente mutuati da format comunicativi preimpostati e conquistato in evidenti master dedicati e non perdono nemmeno un momento per presentare reciprocamente l’uno l’ultimo “libro” dell’altro?
E non solo.Per far satira occorre la ciccia con un sorso di rosso, mentre qui si mangia solo di magro e si beve insipida acquetta.

No, non sono nostalgica per niente, ma lo squallore è squallore. E a questo punto mi costringo a chiedermi se non sia davvero venuta meno tutta la scena, compresi baracche e burattini e  se Enza Sampò, la cotonata vibrante di cui tutti ridacchiavamo un po’, non avrebbe fatto, molto meglio delle attuali tele giornaliste, la sua bella e credibile figura.
Visto che ci siamo mi riprenderei anche Ruggero Orlando, l’urlatore  che agitava il braccio proclamando “qui Nuova York, vi parla Ruggero Orlando! “: collegamenti registrati i suoi, ma molto meno genuflessi degli attuali in diretta.

Tiè: Semo venuti già menati!

Dice che sti regazzi so’ violenti,
e la ministra er casco j’ha levato.
A sora Cancellie’ stamoce attenti
piuttosto al candelotto rimbarzato,
perchè se mo’ quer casco hanno levato
er core nostro l’hanno ritrovato
e più li tartassate a manganelli
e più per noi so’ sani giusti e belli.
(by Mariaserena Peterlin)

 

 

 

 

ER REDDITOMETRO

DELLA SERIE… LE BELLE PENSATE GOVERNATIVE
Mo’ la chiameno “coerenza”
tra la spesa e lo stipendio:
ma è finita la pazzienza,
tra li redditi e er diggiuno,
dei poracci che, a compendio
de sti bei quarti de luna,
quarche vorta, putacaso,
se se comportano da Creso
e se sparano na fetta
di mortazza o de porchetta.

Dici – embè? ciai da nasconne

tutti i sordi che guadambi?-
Quali sordi? sto a nasconne
tutti i buffi e pure i pegni
mentre penso a gentildonne
che sui nobbili calcagni
già s’affibbiano le scarpe
comperate a via Condotti
co’ l’autista de servizzio
no’, pe ditte, un sacrifizzio!
 
Sto inguaiato co’ l’affitto,
nun parla’ de medicine,
de vacanze, e pure er vitto
lo risolvo col precotto
der discount da poveracci.
Redditometro? a chi a noi?
Che se more nonna mia
e se perde la penzione
stamo in bona compagnia
sotto er ponte, cor barbone?

Lacrimogeni volanti

Lacrimogeni volanti

ascendenti o discendenti

ricadenti o decollanti

sparpagliati ovver vaganti?

La questione è assai cornuta;

vanno assiem stampa e potere,

manganello vien calando

nel frattempo, ch’è un piacere

sulle testi insanguinate,

sulle bocche ai protestanti.

Repressione avanza, e l’astio

va crescendo: sono tanti!

Fanno solo un po’ paura?

La repubblica s’oscura.