Un amico mi propone una frase “Chi puo’ negare Dio di fronte a una notte stellata e’ grandemente infelice, o grandemente colpevole” (Giuseppe Mazzini)
Rifletto. Una notte stellata fa pensare a Dio, questo potrebbe sconfiggere il dolore che accade di subire a tanti comuni mortali affratellati anche dall’infelicità. Contemplare una notte stellata significa alzare gli occhi al cielo; riuscirci è una grazia, è un dono che a volte si conquista o ottiene con fatica.
L’obbligo di essere festeggianti e felici a date prestabilite, invece, non sempre fa alzare gli occhi a “riveder le stelle”.
Però facciamoci questo regalo.
non solo parole ….molto belle queste riprese … libera..mente !! … complimenti !!
Grazie Umberto! 🙂
Molto bella la frase di Mazzini che, onestamente, non conoscevo.
Alzare gli occhi al cielo è sostanzialmente accorgersi della propria piccolezza, ma anche della propria grandezza che sta nella capacità di osservare e di meravigliarsi.
L’uomo senza meraviglia non è uomo, nel senso profondo del termine. Spesso (parlo anche per esperienza personale) la frenesia del quotidiano ci toglie la possibilità, il tempo, la capacità di meravigliarci e perdiamo noi stessi.
Forse il mio commento è un po’ contorto, ma se non sappiamo meravigliarci, non potremo amare nè riscoprire noi stessi.
Dobbiamo imparare ad avere gli occhi dei bambini.
Una bellissima riflessione Lupus! grazie
Mariaserena, ho capito qual è il problema sul blog, è che devi digitarne il nome senza l’articolo: trameincompiute.wordpress.com.
Scusa, ma non sapevo dove mandarti questo messaggio, magari poi cancella pure questo mio commento…
lo lasciamo Lupus.sine.fabula casomai passasse qualcuno interessato. Ciao!
Grazie, troppo gentile!