Archivi del mese: agosto 2010

Riaprono le scuole: IL VOLANTINO per i VERI INSEGNANTI – di Mariaserena Peterlin

VOLANTINO per I VERI INSEGNANTI  ©

 

Dedicato ai veri insegnanti che ritornano a scuola.
Chi sono i veri insegnanti?
Li sento : mi parlano.
Li vedo: agiscono nella realtà; per questo sono uguali e diversi.
Il loro agire-sentire è come un canto rapsodico.
"Eccoci. Siamo noi.
Noi che ci immergiamo nella scuola con la bussola del senso della missione, con il carburante del  coraggio, con lo slancio del mettersi in discussione.
Noi che crediamo nel dialogo con le famiglie, nel confronto con le norme, nel dibattito con le istituzioni, nel confronto con la realtà comunicativa che cambia, nella verifica delle nostre stesse attitudini, nell’ entusiasmo.
Questi sono gli accordi e le note che emergono da tante nostre discussioni di questi anni.
Siamo noi: abbiamo il coraggio di parlarne
Noi non siamo persone inutili-depresse-demotivate.
Noi non ci diciamo: "Cosa interessa ai ragazzi? Perché i loro interessi stimolano le nostre lezioni e le direzioni dell'azione didattica.

Noi non siamo quelli del "che fare", del "come fare" o del “questi giovani non li capiamo”.

Quando affiora il dubbio lo affrontiamo insieme ai nostri studenti più complessi.
Se esitiamo sono i ragazzi più difficili che ci guardano negli occhi.
Se le parole diventano di troppo è dentro quegli sguardi che ci parlano le soluzioni.

Navighiamo perciò  con le stelle degli sguardi e facendo vela col vento mutevole e forte del comune respiro. Noi siamo scuola insieme a loro, ai nostri ragazzi."

Io amo queste donne ed uomini, unici-immensi propulsori, indifferenti al vapore nebbioso degli automatismi e delle ripetizioni meccaniche che uccidono il desiderio della conoscenza.
Lo so, non sono la maggioranza.
Sono pochi. Ma tanto più grandi per questo.

 

PRECARI SCUOLA: CATTEDRE IN BILICO E DIRITTO AL LAVORO – di Mariaserena Peterlin

Viviamo una condizione di loop socio-politico-sindacale perverso in cui tutto è già accaduto eppure tutto riaccade; siamo dunque perennemente sulla soglia dell'eternità/eredità gattopardesca sempre rinascente?
Nulla cambia e forse tutto peggiora. 
Periodicamente, guarda caso, scende in campo la protesta insieme alla sua strumentalizzazione.
In questi giorni, e probabilmente per almeno i prossimi due mesi, andrà in scena la strumentalizzazione degli insegnanti precarizzati che percorrono il tragitto da un anno scolastico ad un altro sospesi in bilico tra una supplenza e una cattedra provvisoria

Gli insegnanti costretti al precariato da un lato sono di fatto oppressi dall'esclusione più frustrante mentre dall'altro sono sulle bocche, sugli striscioni e sugli scudi di feste, festival di partiti&movimenti, interviste e contro interviste.
 
Finiamola, una buona volta, di usare il precariato dei docenti come leva contro avversari politici e senza scrivere o proporre uno straccio di soluzione seria.
Finiamola di ricordarci dei docenti precari solo tra agosto e ottobre.
Finiamola di suonare le campane di un grottesco inattendibile Arengo che fa solo folklore pro domo sua.
Finiamola e  comiciamo, ad esempio, col contestare seriamente tutto il sistema del precariato variamente camuffato e che sta distruggendo dall’interno il paese come un perverso termitaio.
Iniziamo a non chiamare più precari questi cittadini italiani.
Semmai chiamiamoli precarizzati.
Semmai lavoratori, in questo caso docenti, privati di fatto del diritto al lavoro.
La smettano anche quegli imperterriti insegnanti, molti dei quali per merito ma altri più o meno fortunatamente approdati al ruolo, e che negli sbrindellati scampoli d’estate sono già concentrati sulla cabala dell’orario delle lezioni e sulla composizione delle classi e dei consigli di classe, sul prossimo convegno-camp, sulle strategie dei cavoli miei, mentre altri insegnanti con uguali/migliori competenze ed entusiasmo di loro si trovano obbligati all’umiliante condizione del povero all’uscio di casa, di una casa che è anche la loro. 
Non ci dev’essere nulla di precario nella professione nobile e indispensabile dell'insegnante quando sia esercitata con competenza e coscienza.
Precarizzare gli insegnanti equivale a precarizzare il futuro dei giovanissimi cittadini. Ed è quello che sta accadendo.

Esattamente quello che è già accaduto negli ultimi 10-15 anni almeno: per questo ci troviamo a ripetere che nulla cambia e forse tutto peggiora mentre è già scesa scende in campo la esasperata  e giusta protesta insieme alla sua vile e pomposa strumentalizzazione.

P come PRECARIATO e come PERDITA di Cultura e Ricchezza per tutti

Splinder (16/09/2009) Mentre il mondo del lavoro perde sempre più fiducia nel futuro e sbatte le porte in faccia ai giovani così come sbatte fuori i cinquantenni, si versa olio bollente nelle ferite del tessuto sociale italiano organizzando il licenziamento in massa di personale docente qualificato, abilitato e comunque in servizio fino a giugno 2009.

Quest’ultimo dettaglio non è certo Leggi ancora

Al pipistrello, rondine della notte : antipoesia di Mariaserena Peterlin

ESTEMPORANEA NOTTURNA

Elogia il pipistrello
svolazzante velluto
che non t’ingombra il cielo
se non di notte e, muto,
col radar per segnale
perlustra senza fretta
l’aria del maestrale.
 
Elogia il pipistrello
che esce in caccia di notte
vola sicuro a frotte
poi riempie le grotte.
 
Non sai dov’abbia il nido?
Non lo devi sapere
il suo manto violaceo
non ti dona piacere.
 
Eppure il suo segreto 
lui non conserva intero
appeso a testa sotto
vive in un luogo nero
protetto da natura
dalla luce solare,
rondine della notte
se lo saprai ascoltare.