Archivi del mese: novembre 2009

UNA PAGINA POETICA SU EDUCARE ED ISTRUIRE –

Da "L’idiota",  capolavoro di  Fëdor Michailovič Dostoevskij. Una stupenda pagina su istruzione e insegnamento.

 «lo non sono stato innamorato», rispose sempre serio il principe. «Sono stato felice, ma … in altro modo.»

«Come? in che modo?»

«Ebbene, ve lo dirò», consentì il principe gravemente e come assorto.

cap VI.

«Ecco», incominciò, «voi tutte mi guardate ora con tanta curiosità, che per poco che non la soddisfi, rischio di cadervi in disgrazia. No, no, scherzo», soggiunse subito sorridendo. «Là … laggiù non c’erano che ra­gazzi, ed io con loro· spendevo quasi tutto il mio tempo. Erano i ragazzi del villaggio, tutto l’allegro sciame che frequentava la scuola. Non già che io insegnassi loro qualche cosa; oh no! per questo c’era il maestro, Jules Thibault. In un certo senso, forse sì, imparavano anche da me, per ché ero sempre in loro compagnia, e così per quattro anni di fila. Né io domandavo altro. Dicevo loro tutto, senza nulla nascondere. I genitori mi guardavano di mal occhio, perché si arrivò a questo, che i ragazzi non po­tevano più fare a meno di me, mi si stringevano ai panni, tanto che, dàlli e dàlli, anche il maestro di scuola divenne il mio più acerbo nemico. Molti nemici avevo, e sempre per via dei ragazzi. Perfino Schoeider mi fece la predica. Ma che paura avevano? Ad un ragazzo tutto si può dire: si può e si deve. lo ho sempre stupito della poca comprensione che i grandi hanno dei piccini, perfino i padri e le mamme. Ai fanciulli nulla si deve nascondere, col pretesto della tenera età, che non va turbata con la precoce conoscenza di certe cose. Che errore, che triste illusione! E come se n’avvedono subito i ragazzi che i genitori li considerano troppo piccoli, e credono che nulla capiscano, mentre invece capiscono tutto. Ignorano i grandi che un fanciullo, anche in un caso intricato e difficile, può dare un consiglio prezioso. O Dio! quando vi guarda negli occhi quel caro uccel­lino, con tanta fiducia, con tanta limpidezza di gioia, dovreste aver ver­gogna d’ingannarlo. lo li chiamo uccellini, perché gli uccellini sono quel che c’è di meglio al mondo. Del resto, tutti nel villaggio ce l’avevano con me per un certo caso … e quanto a Thibault, era gelosia la sua. Sulle prime, non faceva che crollar la testa, non riuscendo a spiegarsi come mai i ragazzi con me capivano tutto, e con lui quasi niente; poi un giorno si mise a ridere, quando gli dissi che tutti e due, lui ed io, non che insegnar loro qualche cosa, eravamo loro scolari. E come poteva egli, vivendo in mezzo ai ragazzi, esser geloso di me e perfino calunniarmi! La compagnia dei ragazzi purifica.

 

E’ una questione di pancia, di stomaco o di sostanza?


Interessa a qualcuno se/che il lavoratore mangia?
Evidentemente sì; e non solo.
Vogliono sapere se, come, quando e per quanto. Magari anche con chi o se da solo.
Un’indagine da confessione generale.
Ma il ridicolo esplode sulle motivazioni: "se si perde tempo alla… buvette, si lavora meno".
Alla buvette? Riusciamo ad immaginare altre tre o quattro fast-food altrettando esclusivi?
Roba da scapotarsi dal ridere. Riso… amaro però.
Insomma il parlamento più assenteista del pianeta è colto da scrupoli sottili, ma dispeptici; e il paese, muto percosso attonito, invece di rispondere a sberleffi si interroga.

Scusi, lei mangia? e immagino qualche risposta di panza:
Noooo… faccio fitness.
No, non c’ho i soldi, mangio una volta sola al giorno, caffelatte.
No! io mi porto uova e farina e mi arrangio con due tagliatelle fatte sul posto.

Rotondi è vecchia volpe diccì ci delizia con questa prelibatezza montecitoriana alternativa.
Ma noi ingrati, noi ottusamente concreti rimaniamo fissi ai problemi seri.
Che caratteraccio abbiamo noi italiani!

E se arriviamo alla frutta? Sarà un

La macchina del Big Bang si blocca. Per una briciola di pane

Corriere della Sera.it
Gli americani dicono «the devil is in the details», il diavolo sta nei detta­gli. Ma anche Dio — diciamolo — non se la cava male, quando ci si mette. Il Large Hadron Collider (in italiano: grande colli­sore di adroni) è un acceleratore di parti­celle presso il Cern di Ginevra, il più grande e potente mai realizzato. Lungo 27 chilometri, costato 4,9 miliardi di eu­ro, dovrebbe provare Leggi ancora

 

Ma quale uccellino che fa cadere la briciola!! Qui hanno banchettato a pane e mortadella. E POI DICONO CHE IL ministro ROTONDI non ha ragione… basta coi panini all’ora di pranzo, ecco che succede!

La macchina del Big Bang si blocca. Per una briciola di pane

Corriere della Sera.it
Gli americani dicono «the devil is in the details», il diavolo sta nei detta­gli. Ma anche Dio — diciamolo — non se la cava male, quando ci si mette. Il Large Hadron Collider (in italiano: grande colli­sore di adroni) è un acceleratore di parti­celle presso il Cern di Ginevra, il più grande e potente mai realizzato. Lungo 27 chilometri, costato 4,9 miliardi di eu­ro, dovrebbe provare Leggi ancora