Archivi del mese: luglio 2009

MARIA SERENA e i LIBRI

Voi che passate ed eventualmente leggete queste righe, voi che forse siete o sarete in ferie, che fate un giretto qua e là o che non avete niente da fa’… insomma voi, date uno sguardo a questi miei amati libri…

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e le anteprime

e poi non dite che non ve lo avevo detto.

COME SI PERDONO VOTI

La verità è che ci hanno stufato – Il grado zero

Il grado zero della seduzione mediatico-politica
ABSTRACT - di Francesco Maggi Nadagemini
(disegno di Francesco Maggi – NaDa
Sarà la moda del copia-incolla, sarà che la pandemia più diffusa è quella dell’adeguamento all’opinionismo d’effetto, sarà che ormai senza sesso non c’è più non solo notizia, ma nemmeno politica insomma sarà per un insieme di cause ma in Italia pare che i media non possano fare a meno di parlare di letti e baldacchini, di escort e … vabbè, di quelle.
E ci piacerebbe parlare di bufale estive; ma non è così.
Qualcosa di incombente e di vero c’è: è l’ormai diffusissima convinzione biunivoca che da una parte l’attenzione si susciti con questo tipo di storie e dall’altra l’apprezzamento si ottenga con l’immagine fisica. E va da sè che l’immagine debba essere attraente, ma l’essere attraenti comporta l’insinuare efficienza e potenzialità possibilmente di tipo sessuale.
E così si procede, inesorabilmente, verso una demenza collettiva praticamente monomaniaca dalla quale non ci salva più né la signorile e collaudata antica attitudine al riserbo e alla riservatezza né la vecchia garanzia o cautela della cosiddetta età canonica.
Lo schermo è tutto, ed è misura del “piacimento”.
Ed il “piacimento” (ossia il colpire gradevolmente suscitando piacere visivo o fantasie non visibili) si attizza con l’immagine che è esclusivamente ciò che appare in sè.
La conseguenza è che molti non guardano e non si guardano, ma assistono e confrontano con modelli di tendenza.
Non si fissano più negli occhi gli innamorati nè gli amanti, né i figli (tanto è vero che filmano e fotografano pure il pupetto che esce dai massacrati organi esterni della su’ mamma in sala parto tutto vischioso e ancora impresentabile)
Tutto passa attraverso l’immagine per cui o sei in grado di bucare lo schermo o sei fotogenico/a oppure non vai.
Sono tutti attirati da questa melassa mediatica che cola come una viscida colla mielosa. Perchè, ad esempio, parlare dei problemi del paese quando c’è la succosa Certosa-story, Grazioli-story, escort/prostituta-story che garantisce audience?
Ma i protagonisti di queste vicende facciano attenzione: tanto va la gatta al lardo, come diceva un poco ammiccante proverbio popolare, che ci lascia lo zampino.
I media ci hanno inondati di copia-foto-incolla di prestazioni sessuali registrate vere, farlocche o presumibili, il pubblico per un po’ ha seguito (tutti i gusti sono gusti) e anche un bel po’ di politici d’opposizione vi si sono come infervorati: autentiche mosche attirate dal miele si sono accostati, hanno assaggiato, hanno intinto la zampetta e si sono leccati le alucce. E adesso? Adesso che il premier ha detto, forse perfino lusingato dallo stile dell’immagine (vera, farlocca o presunta) di cui sopra, “non sono un santo” non rimane che attendere che l’escort-prostituta di turno se ne esca con un forse necessario “… e io non sono una signora, faccio il mio lavoro”.
Sarebbe invece importante, per quelli che fanno seriamente (?) politica o credono di farla, capire che sono cascati piedi e mani in quella mielosa e scadente melassa mediatica che ormai ha disgustato il popolo e gli elettori.
Non lo capiscono? E allora ci sarebbe un altro proverbio: “In chiesa coi santi, in taverna con i ghiottoni e (ahimè) nel baldacchino con chi si porta dietro il videofonino.”
Non piace? E allora l’Italia aspetterà che rinsaviscano.
Ma all’orizzonte per ora non ci sono che “belle” abbronzature ed occhiali da sole e tutto intorno tanto popolo imbufalito.

I bambini: vittime dell’egoismo, dell’avidità, dell’ignoranza, della violenza

Violenza e incuria: e un bimbo finisce in pasto ai cani

Uno spot di una prossima trasmissione televisiva annuncia che ogni tre giorni una donna muore per mano di un uomo. Denuncia terribile e con cui la nostra società dovrebbe fare i conti. Poi però c’è un’altra realtà che attrae molto meno l’attenzione dei media e sulla quale non ci sono né spot né trasmissioni in vista; ci sono solo scarni resoconti di cronaca riferiti sempre sotto il segno della tragica fatalità. Tale è, infatti, la modalità con cui si parla della violenza (non solo quella sessuale) sui piccoli e del cinismo a causa del quale non si tiene a cuore ciò che accade ai bambini. Bambini sbranati da cani (l’ultimo, in Sicilia, di soli 6 anni perchè è riuscito ad allontanarsi incustodito?), bambini che devono lasciare la scuola perchè derisi dai compagni (e perchè la scuola lo ha permesso?), ragazzini sbeffeggiati perchè “accusati” di essere gay, un tredicenne abusato sessualmente dall’assistente sociale che avrebbe dovuto occuparsi di lui, ragazzini che annegano in piscina, bambini di tre anni che affogano nella piscinetta di plastica, un altro decenne inseguito dai cani a Padova e via discorrendo. Incuria, trascuratezza, incoscienza? Comunque tutti atteggiamenti colpevoli o negligenti degli adulti. Nel frattempo gli abusi i famiglia e fuori continuano, nel frattempo ascoltiamo mamme che prenotano le ferie premunendosi a che nel villaggio ci sia “l’animazione per i bambini” perchè, esse dicono compunte, è vacanza e ci si deve riposare e badare ai figli è una faticaccia. Certo una fatica improba, specialmente se interrompe l’Acquagym o la lettura sotto l’ombrellone di raffinate riviste con tutti, ma proprio tutti, gli ultimi ombelichi o sederi di dive o escort su cui documentarsi. I bambini sono una gran fatica. Proprio vero, signora mia. Occupiamoci di corna allora, occupiamoci di cellulite e tattoo, di ragazze immagine e di foto rubate, di ville e discoteche miliardarie e facciamo le nostre ferie rilassate. E i bambini? Chi? Quali??

iTALIA MIA, BENCHE’ IL PARLAR SIA INDARNO (*)

ARIECCOLI 2 : La vera alleanza è quella tra i media e i tesserabili, i tesseratori e i tesserandi
 
Non accendete quella scatola parlante a colori! In ogni trasmissione di informazione televisivo-giornalistico-politica di questa (come di ogni altra) mattina si parla del PD: Franceschini, Bersani o Marino? Nicolini? e chi altri? Bindi, Adinolfi, Concia, Nicolini e una corte di giornalisti e opinionisti parlano della tessera negata al Grillo, dell’inquietante Di Pietro e soprattutto dell’alchimia di possibili alleanze: Udc? Idv? I signori delle tessere si sono scatenati. Si parla di 600.000, di 100.000. di 400.000 tessere. Chi offre di più? Bettini?
Dimenticano di dire che gli italiani sono milioni, e che i numeri a sei zeri contano si più di quelli a cinque. Se ne infischiano degli italiani alle prese con problemi veri e drammatici (e non è necessario rielencarli) che tra questi non c’è il processo di beatificazione in vita del premier (che malinconia), nè le sussiegose ambizioni finiane, ma il processo di sopravvivenza quotidiana.
Dimenticano che siamo sempre più innervositi e che se la TV matrigna non ce li imponesse come piatto unico e menu unico non le prenderemmo nemmeno in nota a margine della vita quotidiana.
Fingono di non sapere che stanno costituendo una nova CASTA: quella della tessera tesserabile e della tessera non tesserabile. Che esasperante ed idiota presunzione ragà.  
I problemi dei precari, del lavoro, delle retribuzioni ridicole-offensive, dei giovani, della salute, degli anziani ecc ecc sono sempre là: insieme a tanti altri.
Altro che tessere.
(*) anche i poeti avevano previsto che…