E’ sempre interessante sapere che ci sono nuove edizioni e rivisitazioni dell’opera di Shakespeare. Sono talmente frequenti che è inevitabile sottolineare anche come il genio ineguagliato rimanga tale e sia una fonte continua a cui dissetarsi di bellezza, arte, genialità e profonda conoscenza della natura umana.
La nuova rivisitazione di OTELLO si chiama JAGO. Un film con Nicolas Vaporidis in cui la figura dell’antagonista diventa protagonista ed è uno studente povero che non puo’ competere con Otello, architetto affermato e marito di Desdemona a sua volta figlia del rettore dell’ateneo dove studia il ragazzo. ‘Il film – ha detto Vaporidis – e’ anche un tentativo di portare i classici del teatro al cinema, attualizzando l’opera e rivalutando, giustificandolo, Jago’.
Dunque andremo volentieri al cinema e vedremo lo spettacolo. Per amore di verità è tuttavia corretto ricordare che il cinema, in tutta la sua storia, ha sempre dato grandissime realizzazioni delle opere classiche e di Shakespeare in particolare. E non si può tacere che è comprensibile attirare al botteghino usando il nome dell’ "onesto Jago", ma questo studente povero e rivale dell’architetto affermato fa tanto telenovela e se modifichiamo la sostanza, sarà difficile acclamare la filologia della forma.
Vale anche la pena, per amor di verità e di scuola, rispondere al giovane Vaporidis che oggi in tv affermava che con Jago "è bello portare Shakespeare ai giovani di sedici anni" e dirgli, in tutta serenità, che i nostri insegnanti e la nostra scuola da sempre e con passione trasmettono queste opere ai giovani sia con letture, sia con visione di film, sia accompagnandoli a Teatro di pomeriggio e anche di sera, sia incoraggiando percorsi teatrali ed accostandoli alla drammatizzazione. Ed anche, quando è possibile, facendo conoscere superbe interpretazioni delle Opere Liriche.
Unicuique suum, caro Vaporidis, parli di cinema e non di scuola, visto che un po’ più attenzione non fa male nemmeno alle star.