Archivi del mese: settembre 2008

ecco sono questa :)

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nient’altro

“Io ti boccio!” – “E allora io ti denuncio!”

Immagine parlanteUna decina di mesi di condanna, confermata in Cassazione, per l’insegnante vicentino che ha minacciato una studentessa di bocciarla e in più esigeva regali e faceva ripetizioni ai suoi stessi studenti, non sono né tanti, né pochi, né uno scandalo.
Sono una assurdità; sono la conferma che il pianeta scuola può funzionare bene, per merito di bravi docenti, ma può essere un asteroide fuori di testa.
 
Se è vero che il docente si è vendicato per l’arrogante invadenza di una mamma, se è vero che il comportamento del docente è stato assurdo e violentemente diseducativo, è anche vero che la scuola non può essere gestita anarchicamente come questo caso, che si spera sufficientemente isolato, potrebbe far credere.
La genitrice ha insultato il docente durante una riunione a scuola?
E perché glielo si è lasciato fare?
Il prof minacciava?
E perché non è stato richiamato alle regole e un a comportamento corretto?
Il prof estorceva regali e ripetizioni?
Perché non è intervenuto un dirigente scolastico? Era in aspettativa?
Gli insegnanti, per primi, sanno bene che la scuola non è, o non dovrebbe essere il libero paese dell’anarchia.
Ci sono leggi, circolari e regolamenti; gli insegnanti hanno diritti e doveri scritti, i presidi sono dirigenti dello Stato e rispondono ad ispettori e dirigenti del Ministero.
Come è potuto accadere che la questione sia stata regolata dalla Magistratura?
Che c’azzecca la Magistratura? I genitori non hanno trovato un preside a cui rivolgersi?
E’ evidente che una denuncia è partita per riempire un vuoto; non solo nell’amministrazione e nel processo disciplinare interno, ma anche un vuoto educativo rotondo e profondo.
 
Forse la famiglia era abbastanza bellicosa e determinata da non lasciar correre; ma ritengo difficile, considerando le conseguenze, che prima di fare una denuncia non abbia tentato un chiarimento, vigoroso e agguerrito, nei confronti del docente.
 
La Pubblica Istruzione è una istituzione dove la burocrazia e le regole abbondano; nelle singole scuole norme e circolari piovono quotidianamente fitte fitte come la grandine e tutto può essere regolato.
Tutto, a quanto pare, tranne la negligente inazione menefreghista.
Quella che genera rabbia e denuncie.
Cosa ha ottenuto, infatti, la denuncia? Un’ovvia condanna che forse può costringere a riflettere, ma certamente non ha risolto la vicenda della ragazzina iperprotetta che si dichiarò traumatizzata e che infine, come la protagonista dell’ode pariniana “idol placato/ delle vittime umane isti superba.”
Cosa ha ottenuto questa condanna? Ha dimostrato che ove la inefficienza e l’ignavia regnano, regna anche l’ingiustizia.
E’ ingiusta, perché evitabile, la denuncia; inevitabile e, a quel che è dato sapere, giuridicamente corretta la sentenza.
Ma quella scuola, come altre, non doveva infatti essere messa nelle mani di qualcuno non in grado di gestire persone: professori o studenti che siano.mariaser1 news 07
 
Tuttavia sconsiglio vivamente di abboccare all’amo della discussione odierna sulla decisione della Cassazione.
In particolare sconsiglio Garavaglia di dire le sue solite banalità “Non è così che si aiuta la scuola!
E certo che no: la si aiuta passando dal mestiere di insegnante a quello della politica popolar-sussiegosa?
La si aiuta agitandosi dall’alto pulpito del governo ombra?
La si aiuta negando le evidenze, difendendo un eventuale insipiente o fannullone, e attaccando chi cerca di riordinare la scuola?
Invece prima tutto ok?
Cosa cambia questa sentenza?
 
La sentenza ribadisce ciò che sappiamo : alcuni insegnanti non dovrebbero occupare cattedre né insegnare; alcune famiglie sono esasperate e reagiscono come possono.
Questo round è chiuso e perso. Vediamo come va la prossima partita.
Ma smettiamola con le caste intoccabili.

TERMINA LA I GIORNATA CONTRO LA PEDOFILIA – MA L’IMPEGNO CONTINUA

Scende la sera sulle nostre due giornate contro la pedofilia.EDUNET_LUPO
Grandi ed accesi sono stati i nostri sentimenti trascinati da emozioni, tensione e coinvolgimento.
 
L’iniziativa di PRATICOMONDO EDUNET è nata come PRIMA GIORNATA CONTRO LA PEDOFILIA su WEB, ma la partecipazione e l’impegno dei partecipanti e dei lettori l’hanno raddoppiata: ed è diventata una 48 ore.
L’evento è stata organizzato per suscitare attenzione attiva in aiuto dei bambini sottoposti a violenze ed abusi.

Abbiamo volutamente evitato di citare i casi specifici e gli orrori documentati e rintracciabili anche troppo facilmente su Internet. Nessuno ha cercato sensazionalismi; ci siamo dati una missione contro la pedofilia per smascherarla e prevenirla.

Il messaggio è questo: non ci rivolgiamo ai pedofili pensando di curare o risolvere la loro perversione, noi ci rivolgiamo a famiglie, educatori, persone e cittadini responsabili. Quindi scuola ed insegnanti facciano il proprio dovere.

Il messaggio è questo: le disgraziate famiglie dove si annida la pedofilia devono essere denunciate.

Il messaggio è questo: nessun ambiente è totalmente sicuro, ma se ovunque si può annidare l’orco ovunque ci possono essere persone che lo possono fronteggiare, isolare, denunciare.

Il messaggio, infine, è questo: nessuno si chiami fuori, altrimenti non si chiami uomo o donna e non pretenda di appartenere al genere umano. Snidiamo i pedofili dai loro recessi.

Abbiamo riletto anche le parole di Sua Santità Benedetto XVI che sulla tragedia della pedofilia ha affermato : ”Esistono cose che sono sempre cattive, e la pedofilia è sempre cattiva” ed ancora:
“Gli abusi sessuali su minori sono ancora più tragici quando ad abusare è un uomo di Chiesa In casi come questi bisogna stabilire la verità di quanto accaduto e adottare qualsiasi misura sia necessaria per prevenire la possibilità che i fatti si ripetano, portare sostegno alle vittime di questi enormi crimini”

Praticomondo Edunet parla a chiunque possa rendersi parte attiva nella prevenzione. I bambini hanno diritto di essere seguiti da persone di assoluta fiducia, ma devono essere educati al dialogo e rassicurati. Gli adulti che vogliono preservare i bambini dalla pedofilia alzino al massimo il livello della loro attenzione. Dobbiamo imparare a leggere qualunque segnale il bambino ci invii.
E non importa se il pedofilo non sta insidiando un nostro bambino, perché tutti i bambini sono nostri.

Infine un grandioso abbraccio ai piccoli:MariaSerena-avatar-medio-traspare
Ciao bambini, state boni se potete, e non abbiate paura!
Sono molti di più quelli che hanno cura di voi di quelli che potrebbero farvi del male.
Stiamo inviando messaggi privati di risposta ai tanti pervenuti a sostegno.
Però un ringraziamento speciale va Prat Pratico e a tutto il suo team di Praticomondo che hanno supportato l’iniziativa.
Mariaserena Peterlin

SPOT VIDEO SULLA PEDOFILIA – FATELO CONOSCERE