Archivi del mese: febbraio 2008

Sarò grave??

Pare che Sanremo sia un flop… e a me non intereressa.

Dicono che una nota cantante ha copiato una canzone… e io resto indifferente.

Addirittura di Pippobaudo si vocifera abbia sbraitato… e io non mi turbo. Anzi mi viene sonno.

Poi invece vedo la campagna elettorale di Pezzotta e mi viene un leggero moto di insofferenza.

Sarò grave??

Altri personaggi in cerca d’autore

Un pozzo di morte e solitudine per Ciccio e Tore

Siamo di nuovo di fronte a una dimostrazione che la vita reale è assai più assurda di quanto si possa immaginare.
Siamo di fronte a nuovi personaggi in cerca d’autore, a verità che non possono venire alla luce.
Quel pozzo maledetto simboleggia anche troppo esattamente l’angoscia delle nostre anime : è il pozzo della miseria umana e dell’atroce rinnegare se stessi come uomini e come cittadini, ma anche come amici e genitori.
Quel pozzo maledetto e oscuro è stato il fetido e indegno letto di morte per due bambini. La metafora dell’infanzia calpestata e insultata è racchiusa in quel lugubre, profondo e spaventoso  baratro colpevolmente incustodito.
Ma nessuno ci spiega né perchè le tracce non siano state trovate (i cani poliziotto esistono ancora o sono impegnati solo a sniffare coca negli aeroporti ?) né perché invece di cercare lontano non si è scavato vicino.
 Poi ci sono e tanti altri perché  ormai vani e inutili: come le lacrime tardive.
E solo ora gli inquirenti parlano di incidente probatorio con un altro ragazzino M., possibile testimone-chiave (solo ora) e che prima, in tempo forse ancora utile, non stato ritenuto abbastanza attendibile.
Adesso, solo adesso, ci si interroga alla ricerca di circostanze corrispondenti alle date, alle ore, ai movimenti in paese.
E poi una quasi morbosa diffusione di particolari atroci (altro che due foto in memoria): le fratture, il dissanguamento, le lesioni; e di quelli commoventi: la pallina da biliardino e il pennarello.
Non ci sono parole. Non ci possono essere altre parole.
C’è però un ricordo che associo, per strazio e dolore, certo non per la situazione famigliare dei fratellini,  a questa ennesima tragedia delittuosa contro l’infanzia.
E’ il ricordo del Presidente Sandro Pertini in piedi, per lungissime ore, sull’orlo del pozzo di Vermicino, che inghiottì ed uccise (quella fu una vera disgrazia) il piccolo Alfredino Rampi.
E il nostro cuore allora aveva trovato insieme alle lacrime un tenue conforto: il simbolo di un’Italia avrebbe voluto prendersi cura di quel figlio.
Non posso dimenticarlo. Il Presidente Sandro Pertini c’era.

Affogare nel conformismo,rotolare nel nuovo bigottismo mediatico:alziamo la testa dalla merda

Splinder (28/02/2008) Alziamo la testa dalla merda . Aiutatemi a rialzare la testa…Aiutamoci a non affogare in questo mare residuale di buonismo e post-buonismo.Il paese dei "toni che vanno tenuti bassi "e dell’ipocrisia devastante questa è diventatata la mia Patria.Un paese dove tutti Leggi ancora

Un’opinione : mariaser1 news 07ascoltare la coscienza per una riflessione sull’aborto

Avevo altro da scrivere, ma mi devo fermare. Avevo idee da esprimere, ma qualche volta è necessario esprimere anche sentimenti. Sulla questione dell’aborto le discussioni sono per me pesantissime : si parla di vita e di morte, come potrebbero essere leggere.
Non è facile parlarne, perché lo scudo ideologico è aperto a schermo di ragioni che solo i sentimenti, solo il cuore possono invece spiegare.
Mi trovo a scrivere aspettandomi già battute di scherno o di umorismo di convenienza. Ma come si fa a tacere? Come si fa a sopportare una propaganda gridata nel nome delle donne, quando a me sembra invece una propaganda gridata contro la vita? Un concepimento (tranne quei casi di estrema violenza che porti al concepimento) si può o si potrebbe evitare.
Perché bisogna invece intervenire sulla vita che sta prendendo forma e anima?
Le donne sono sole, si dice: ma in questo modo non saranno ancora più sole?
I maschi non c’entrano si urla: ma come si fa a dire che non c’entra un padre? Come si fa a dire sì consentendo prima e a dire no e a togliere da sè dopo?
Spetta alle donne l’ultima parola si afferma: ma la donna non concepisce per gemmazione, e dunque è giusto coinvolgere una seconda persona e poi escluderla?
Questo non rende davvero i maschi più egoisti e indifferenti: se la vedrà lei… è lei che deve decidere?
La maternità non è una malattia, non si “contrae”. La maternità si raggiunge con un’altra persona quando ne nasce una terza.
Già, la maternità. In passato, era un riconoscimento, una gioia, una grazia. Era un innalzamento sociale, un ruolo, un arricchimento il cui simbolo era l’alba della vita.              
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Adesso per qualcuno è un grumo di cellule inutili da gettare via. E chi la pensa così vuole imporre in tutti i modi le proprie concezioni spacciandole per "liberazione della donna". Non mi sembra che stiamo progredendo. La nostra società incoraggia l’aborto: lo incoraggiano i datori di lavoro perseguitando le lavoratrici madri, lo permette lo Stato che non assiste le donne e i neonati, ma riserva reparti per la 194;  ma lo fa anche l’atteggiamento di chi non riesce a venire a patti con la sua natura.
Le cause dell’aborto: già le cause. Forse varrebbe la pena di rifletterne seriamente. Ce ne sono di gravissime. Ma se e quando la causa è “non mi sento ancora pronta”… allora è necessario mettersi a pensare, invece, a che tipo di generazione abbiamo cresciuto, a che tipo di donne adulte abbiano dato l’impronta a questo pensiero dominante. Non c’è da essere fieri di loro.
Donna volutamente sterile, chimicamente sterile, abortivamente sterile: ma quale donna e come?
 
Chiedo scusa dello sfogo, ma forse , da queste righe, sarà ancora  lecito dissentire.