Archivi del mese: ottobre 2007

www. Non perdiamo questa sfida / il salvataggio della rete

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VISO TV disegno di Mariaserena

 
E’ proprio quando intorno non vediamo né Titani né idee che bisogna mettersi a pensare e a progettare 

Siamo in una società influenzata dal supermarket del consenso; o meglio siamo immersi in un fluido comunicativo nel quale gli slanci annaspano e affondano, nel quale i sentimenti e le passioni sono convenzionali, utilitaristici e comunque provvisori, nel quale ogni comunicazione o parola viene pesata e giudicata non in basse alla verità che contiene, ma in base al gradimento e alla compiacenza che riesce a suscitare.
Tutto questo rallenta, rende esitanti e balbettanti.
La presunzione di verità equivale alla presunzione di menzogna: ma se la prima è spiacevole viene senz’altro accantonata e si sdogana la seconda.
Quello che si può dire o non dire non si pesa con il metro della giustizia, ma della convenienza; e chiamiamo "corretto" ciò che non mette in discussione e non da fastidio.
Il risultato è che "tollerante" e "tolleranza" non sono l’abito del dialogo, ma sono le vesti smesse dell’ipocrisia.
Eppure mai come oggi la tecnologia ci fornisce strumenti eccellenti per la verifica della verità o per la sua ricerca; un esempio è la velocità con cui il web ci permette di accedere al pensiero altrui e di confrontare le idee.
 
Invece accade il contrario: ho seguito ed osservato il processo della nascita delle opinioni su blog per qualche giorno e mi sono preoccupata: faccio solo due esempi: uno di ambito politico, e l’altro di ambito, per così dire, etico.
Il primo : come si è valutato nei post pubblicati sui blog l’evento delle primarie del nascente Partito Democratico
il secondo: come si è valutato nei post pubblicati sui blog la posizione di Benedetto XVI sui alcuni farmaci.
Ebbene nell’uno e nell’altro caso la maggior parte dei blogger non hanno espresso immediatamente le proprie idee; hanno continuato a girare intorno e a cincischiare sull’argomento e, prima di postare le proprie idee, ha aspettato gli articoli e i commenti dei cosiddetti grandi quotidiani nazionali; ma non li ha letti di prima mano, ha aspettato quello che le trasmissioni televisive del mattino, o i vari Ballarò, Porta a porta, Anno zero e così via ne hanno estratto.
Solo dopo i blog si sono accesi di post, colorati e connotati a destra o sinistra.
Pochissimi hanno scritto le proprie opinioni autonomamente.
Casa significa questo?
La mia ipotesi più pessimista è che abbiamo smesso già di pensare un pensiero attivo, e riusciamo solo a pensare di rimessa.
Quella meno pessimista, ma più avvilita, è che abbiamo paura di pensare da soli.
Alla seconda ci sarebbe rimedio: a patto di non risolvere la nostra paura andando pensare per emulazione insieme ai grandi fratelli mediatici e a nostra grande sorella tv.
A me piacerebbe che in molti approfittassimo della rete per cominciare a pensare simultaneamente a ciò che ci circonda traendone riflessioni e che, pensando insieme, si riuscisse a usare la connettività dei blog su web per dare vita a pensieri autonomi e creativi.
Altrimenti la tristezza prevarrà e genererà anoressia mentale.
Non gioco con le parole.
Se smettiamo di nutrire il cervello, se non lo stimoliamo e lo costringiamo a lavorare, ma lo gonfiamo di scorie e barrette mediatiche  potremmo aver perso questa stupenda occasione che la connettività mediatica offre a tutti.
E potrebbe accadere che smetteremo di usare la nostra mente per ingrandire i nostri occhi rimpicciolendo il nostro cuore.


FACCIA TV disegno di Mariaserena

 


Gita scolastica a Nottingham dallo Sceriffo Thomas P Schioppa


!!!! L’AMMONIMENTO DEL MINISTRO : IMPARATE A RISPARMIARE !!!!
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L’occasione in cui una classe esce di scuola, per i ragazzi, si chiama sempre e comunque gita.
Se li si accompagna ad una Galleria d’Arte o a uno spettacolo teatrale, al Museo del Risorgimento o al sito archeologico più vicino non fa differenza: per loro quella è  una gita.
 
E chi non capisce, o non si ricorda più o si scandalizza perchè l’evasione dalle mura scolastica rappresenta comunque un evento godurioso, piacevole e tenacemente auspicato si meriterebbe un bel coro del genere " chi non salta non in gita è..è… chi non salta non in gita è… è…".
 
Certo c’è gita e gita: un conto è andare con la prof al cinema o in un’oasi naturalistica e un altro conto è entrare nel film raccapricciante o nell’oasi geriatrica della visita al Ministro dell’Economia e delle Finanze per essere ricevuti dallo sceriffo Thomas da Nottingham in persona.
 
Ma tant’è pur di non stare in aula a sfidare la roulette russa del registro delle interrogazioni e gli umori del prof di Chimica (che è sempre il più reattivo e acido, non si sa perchè) i nostri valorosi ragazzini, zaino in spalla e adidas ai piedi hanno fatto buon viso a mala sorte e si sono avventurati in corridoi austeri per essere ricevuti dal contegnoso Ministro.
Sicuramente la classe prescelta per la visita a Thomas da Nottingham era stata selezionata ("non mi fate portare quei delinquenti, datemi una classe decente ", avrà certamente supplicato la prof di turno) che avrà preventivamente minacciata  ogni sorta di sanzioni e castighi ("Non faccio figuracce per colpa vostra: tu, tu e tu sarete vicino a me e se fiatate ve ne farò pentire per sempre)".
E finalmente la classe è giunta al cospetto del Ministro-Sceriffo il quale ha esibito un sorrisetto triste di circostanza ("Ho tanti impegni… mi tocca ricevere questi teppistelli e speriamo non si freghino le penne e non mi facciano i murales sugli arazzi).
Di circostanza anche le parole scambiate e sicuramente già concordate, perchè Thomas sicuramente non ha dimenticato fischi e contestazioni ricevute in tempi non lontani dagli universitari e non avrà voluto correre rischi. Ma questi studenti erano adolescenti, impacciati un po’ a disagio e, ben programmati allo scopo, non hanno fatto danni.
Danni ne ha fatti lui, che non azzeccherebbe una battuta nemmeno se gliele scrivesse Woody Allen.
Alla domanda su come i ragazzi dovessero prepararsi al futuro ha risposto un moscissimo: "studiare, studiare e imparare più cose possibili" e poi "imparare a risparmiare".
Brillante, stimolante, ispirato nevvero? Non simula nemmeno un guizzo di vivacità da nonno simpatico. Non sarò impietosa, non ricorderò gli estemporanei incontri di quel vecchio ragazzaccio di Sandro Pertini che agli studenti rifilava per l’ennesima volta la storia della guerra sul Carso e delle mitragliatrici surriscaldate, ma vivaddio aveva un tono familiare e umano e non trasmetteva l’inquietante gelo alienante, casualmente intonato all’antivigilia Halloween.
Inevitabile, per i ragazzini di turno, preferirgli Totti o Harry Potter.
 
E probabilmente, per festeggiare adeguatamente Halloween questa volta i nostri eroi avrebbero preferito una mattinata alle prese con la roulette del registro del prof di Chimica: da brivido..


L’autunno in collina a casa


Scende l’Autunno – La stagione della vita


La terra sogna l’ultime farfalle mele cotogne

di Arturo Onofri                      
(Roma 1815-1928)
La terra sogna l’ultime farfalle
prima di risvegliarsi autunnalmente
dai veli del suo sonno trasparente
ammassati nel cavo della valle.
Volano, insieme con le foglie gialle,
sui prati, ove l’erbette macilente
s’estènuano in un soffio onde la zolla sente
crescere, in ombra, funghi, muschi e galle.
Battono l’ali pavide, al riparo
delle fratte, palpandovi di fuga
fiori non più, ma qualche sterpo amaro.
Umida luce ombreggia di viola
la terra in dormiveglia, che si ruga
già del risveglio che nell’aria vola.


Lo splendore dei frutti autunnali conserva il calore dell’estate nel grembo della terra che si prepara al riposo nel lungo respiro del gelo da cui genererà la nuova vita rinascente della stagione dei fiori. (mariaserena)